martedì 28 agosto 2012

Scatti interiori a selene

 di Stefano Perni

Riformamentis: “Ecco il mio segreto. E’ molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”. (“Il Piccolo Principe” Antoine De Saint Exupery)



L'altra metà della luna
(Massa Martana -PG)


S.P.: Potete guardarla ed osservare la superficie che riflette il biancore dei raggi solari, i crateri, le sfumature: potete fermarvi a questo, ma non è tutto e non è quello che intendevo mostrarvi... E' all'altra metà della luna che invito a guardare: quella oscura e contrapposta, la quale, insieme alla prima, forma una figura spesso replicata in terra a simboleggiare il cielo in antichi circoli di pietra costruiti appositamente per osservarlo... La stessa figura può significare l'insieme, l'unione, la completezza quando il cerchio è composto dal bianco e dal nero, dalla luce e dal buio. La mezza luna è un po' un tao orientale che galleggia nelle nostre notti dall'alba dei tempi. 
Non è il visibile, quanto il non visivamente tangibile il punto, la chiave di lettura senza la quale non è possibile comprendere l'insieme. Ecco: quel che possiamo vedere in una luna a metà è un po' quel che riusciamo a guardare in ogni realtà che ci si pone davanti...
Nel caso della mezza luna, poi, c'è da tenere conto della sua sfericità, e del fatto che, a pensarci bene, l'invisibile agli occhi (l'essenziale) è molto più del quarto visibile... Sull'onda della tridimensionalità del ragionamento, fate conto abbia cambiato idea sul titolo: "tre quarti di luna mancante" rende molto meglio...

Se nel guardare questa foto vedrete solo quel che più palesemente appare, non sarà un limite dei vostri occhi, semmai del vostro cuore...



 Uno scatto è lo sguardo interiore di un uomo che racconta un mondo fuori ed uno dentro di lui...









Abbraccio
(Massa Martana -PG)








Acqua alla gola
(Gole del Fiastrone -MC)








Appese in ginestra
(Massa Martana -PG)








Aspettando Cenerentola
(Macchie - Castelsantangelo sul Nera - MC)








Astratto naturale
 (Castelsantangelo sul Nera -MC)







Capricci
(Massa Martana -PG)








Composizione fitoittica
(Visso -MC)







Contrasti generazionali
(Massa Martana -PG)








Cure parentali
(Castelsantangelo sul Nera -MC)







Danza
(Castelsantangelo sul Nera -MC)








La diva
(Castelsantangelo sul Nera -MC)








Fine di un volo
(Gole del Fiastrone -MC)








Fior di mela
(Massa Martana -PG)







Fitotenda
(Castelsantangelo sul Nera -MC)









Fumano nubi basse
(Castelsantangelo sul Nera -MC)









Guardiani di pietra
(Castelsantangelo sul Nera -MC)









Hippies
(Castelsantangelo sul Nera -MC)









I tetti del mondo
(Castelsantangelo sul Nera -MC)









Icaro
(Castelsantangelo sul Nera -MC)









Il cuore del tempo
(Massa Martana -PG)









Il fico
(Massa Martana -PG)









Intime riflessioni
(Castelsantangelo sul Nera -MC)









La danza dell'acqua
(Massa Martana -PG)









Le annurche del peccato
(Castelsantangelo sul Nera -MC)









Luce vegetale
(Massa Martana -PG)









Madre
(Massa Martana -PG)









Malinconia
(Castelsantangelo sul Nera -MC)









Notturno caravaggesco (ritratto di donna)
(Castelsantangelo sul Nera -MC)









Obliqua
(Castelsantangelo sul Nera -MC)









Pinocchio e Lucignolo
(Castelsantangelo sul Nera -MC)









Poesia in vecchiaia
(Castelsantangelo sul Nera -MC)









Quercia in controluna
(Massa Martana -PG)









Reciproca delicatezza
(Gole del Fiastrone -MC)









Il rimpianto di un volo
(Massa Martana -PG)









Rintocco lunare
(Grutti -Gualdo Cattaneo - PG)









Scontro epico
(Castelsantangelo sul Nera -MC)









Spettri di margherite
(Castelsantangelo sul Nera -MC)






  

Suoni paesani
(Castelsantangelo sul Nera -MC)









Ultimo viaggio
(Castelsantangelo sul Nera -MC)








Stelle
(Castelsantangelo sul Nera -MC)
 





 Ora so dove finiscono le stelle cadenti quando arrivano a terra...



...

giovedì 12 luglio 2012

I Cannibali. Una Estate V-ITALIANA


di Isabella Consoli



L’uomo può venire. Riscritto e ripiegato. E come si ripiega e come di grazia si riscrive.
cavalca senza bardatura al pelo come si dice, sullo stomaco e in bocca. Nè si ferma
a raccogliere il passato, lo condanna, dopo averlo adorato. Rimpianto venerato utilizzato.
Recitato nelle piazze affari

Calcolato di sterminare l’uomo con l’aumento della diminuzione
ora il che rimedio vale più del malato, l'economista scoppia di salute

diminuito il prezzo del viaggio all'inferno il diavolo ha avviato l’impresa in terra

Esasperato il tempo imperfetto, delle molte e meritate sventure 
che lo colsero di gran lunga la più ardente,
l’uomo si è trasferito armi e begagli nel presente 


malanno vieni supplica la buona morte
vattene contabile, risponde la mala sorte,
dove Monti piazza il gene non cresce la mentuccia del Minestrone
E i titoli al portatore e le cattive azioni e l’erba cipollina
La natura si secca sotto gli sfiati del cialtrone,
e Fornero ci porta via la materia prima.
L’uomo in carne mortale, ossa e genitali.
Malattie carestie afasie pandemie acatasie
Chiariamoci un dubbio signori, una volta per sempre,
crollato il firmamento per bancarotta fraudolenta,
a quale stella l’uomo consegnerà il suo sogno?


Guarda Antigone i simboli del passato, soli sulla strada e guai chi li raccoglie
devono svanire nella noncuranza dei passi che calpestano l’assenza
Nè una degna sepoltura è prevista, alla terra non devono ritornare 
Potrebbero ingravidarla di buone lacrime, due pensieri, un ricordino..

Gli oggetti non si riproducono, sono sterili. Il valore degli dei è l’utile,
perché oggetti del desiderio, forse che..gli oggetti non si dicono utensili?
vengono soppiantati. Se furono gli uomini al completo dei sostituibili,
altrettanto avvenga degli inabili alla riflessione, il logo divino è cieco.

Le parole dei poeti diventano enti autonomi quando gli uomini 
hanno mandato in rovina la poesia di vivere. 



Dalla tua bocca chiacchierona, popolo, trasformista che nemmeno sei, goccia su goccia la tua pochezza cade nel fango e ivi riposa. Il fango dove la tua coscienza giace da immemori spazi millenari. Invano tutto il mio disgusto grida: maledetta maledetta sia la lingua che parla per paralizzare la virtù che più non ha lo spazio di un respiro. Nè mano che agisca. Non si diventa ciechi quando si dice di no, basta il movimento della testa, da destra a sinistra da sinistra a destra, NO.
Si diventa ciechi quando si va su e giù di mano e di testa e si dice, Si, si si padron di pene!
Mondo, sei di niente.
Mondo meriti di esserlo.
Mondo meriti di essere il non essere trascinato dai tuoi simili non esseri all’affermazione di ciò che disperatamente vuoi essere, niente.
Niente chiassoso, postoso, linkoso. Palloso e non palluto.
E costoso. In termini di tempo e di sforzo. Il mio tempo che legge giornalmente gli effluvi di parole che non si versano nell’estuario del reale, i fiumi infangati nei letti comodi dai quali scendere per fare qualcosa appare in tutto il suo orrore, tengo famiglia, tengo lavoro, non tengo tempo. Non tengo dinero, ma tengo Fornero.
Dormire, morire, sognare i numeri del superenalotto
Eppur voi dite, fuori Monti dall’Italia, ma come? Se gli dormite in valle, in fango di buona volontà, maledetta maledetta sia lo gola che sciacqua Monti, preferisco chi lo acclama.
Con spuntati pugnali si posta si sposta si riposta il povero Barnard e chi come lui, insomma gli uomini di buona volontà. Cominciamo a farmi pena per dove finiamo ora dopo ora, i vicoli piacioni di Facebook, dai quali nessuno esce.
Morte del fare, versa tutto l’oppio del dico non faccio nelle vene del popolo sovrano, versa, versa la viltà di sempre, versa la viltà come non mai, oso dire ormai, veleno della chiacchiera che uccidi i pochi che, grotteschi, stanno correndo ai ripari come possono, abbandonati come li hai, popolo sovrano, sotto i 50 gradi di questa estate infernale condotta dai nocchieri lividi e ribollita dal Demonio in persona, Lucifero di buona vista. Che rimesta nella pentola l’enigma della vita.
E’ risolto l’enigma: ecco la soluzione, il popolo merita l’ultimo tiranno.
Il popolo invoca l’ultimo tiranno.
Una cosa però non sa, questo tiranno estremo è di gran lunga il peggiore dei tiranni.
Da troppo tempo vi scruta, cretini indaffarati nella vana-chiacchiera, per non avervi ormai nella sua tasca, da troppo tempo vi guarda e non parla.  A voi la parola, al tiranno l’azione.
vi siete divisi il compito, si dice parcondicio o paraculo?
Dovrei trattarvi con più tenerezza? Non sia mai, non la meritate.
Dove siete, dove siete Sceriffi della Val di Non?
Lo sapete che a Roma c’è gente che sta tentando di dire il Vostro NO in altre faccende affaccendato, al coraggio morto e sotterrato?
Sapete perché la dico grottesca quella buona gente? Perché abbellisce del Suo cuore vivo il nulla che esprimiamo. Spalma un tocco di colore e qualche forma fantastica sul vuoto di ogni dignità, si diceva fierezza, si dice ancora?

Allora io dico Ignorante e lo strillo nell’orecchio,stupido arrogante ignorante popolo italiano. Che senza un pescivendolo di fegato a farti da condottiero non sai nemmeno fare sciò a una gallina da brodo.
Chiamare te popolo? Benedire te?
Ti meriti di mangiare e di bere, anche gli ospiti del pollaio lo meritano, ma non meriti la benedizione della giustizia e della felicità
Agitati social che non si sa più dove postare gli occhi, dal Fatto Quotidiano alle omelie degli Economisti elevati al Nobel (benvengano), ma la piazza di Montecitorio era cheta, solo qualche piccione viaggiatore nel sole spietato, qualche piccione di fegato era là a tenersi incatenato all’ultimo bollente brandello della sacrosanta libertà di esistere (si fa per dire).. ah Bunuel, il fantasma della libertà è uno spettro ferito e caduto, rantolante come il bel paese
Lo sappiamo? (parlo al noi come il ponteficie) lo sappiamo che la Freccia Rossa partorisce le tariffe Economy (esempio Milano Roma 19 Euro) pressoché quotidianamente? Così non costa poi tanto andare a Roma a infilare la mano nella catena umana che strilla: feccia rossa, Napolitano, Monti rineggato come uomo e come Italiano levatevi dai coglioni. Presidente in testa.
Ora prendo posizione: io Isabella, dico a te napolitano scritto al minuscolo (ti rapppresenta assai), sfratto di loggia.
Dico a berlusconi (sempre minuscolo di nome e di fatto, senza tacco): ripresentati in Parlamento pluriomicida mafioso, grasso come un tacchino e rifatto come una puttana, ingannerai i tuoi tele-rimbecilliti telerinnegati telealienati, ma la storia e Dio ti stanno aspettando. E pure io che sono più giovane di te e aspetto il tuo funerale per sputare sulla tua bara colore dello sperma.
E tu Monti, aringa da due soldi? Puzzi di cimitero che non ti si può stare accanto, fiati menzogna così maleodorante che la si capisce assai espulsa dal retto, la tua, Monti, la rettitudine intestinale.
Io commetto io scommetto che anche tu creperai.. tu non lo sai ma io te lo dico, Morte ti attende. Ma tu rispondi io vivo sempre perché la Gnosi (di cui sono…tenutario, il caso di dire) passa al mio successore, come stabilito dal dio gnosticosmico. Così io vivo in lui, riprendo carne nel discendente.. e quale carne d’aringa germanica! Io ti dico che non passi da nessuna parte, la porta è stretta per te: perché per avere discendenti caro Monti, bisogna procreare col pisello e con l’amore, non con la gnosi imparaticcia in loggia..
Li vestite da donna i vostri figli-adepti, non è vero mostri d'Italia? Cosicchè abbiano il doppio sesso, e si autoprocreino, come si addice all’illuso. Solo, mi perdonerai, non ti so vedere in versione femminile. Autoscopante, vuole dire che ti elimini di tua mano. Precisamente quello che non sai fare. Eppure, sacrificando il tuo popolo al dio architetto del vuoto, elimini perfettamente te stesso. Non te lo hanno rivelato in Loggia, illuminato, che quando muori ti limiti a discendere nella fossa come l'ultimo plebeo?
L’hai scelta in Fornero la tua versione al femminile, la quale è decisamente maschia in valle, più di quanto tu non sia a Monte.
Ma.. ma.. ma e poi ma.. se posso tollerare la maschile nullità, non posso tollerare quella femminile. La donna malvagia è di gran lunga il frutto più arido e guasto dell’abisso.
La donna malvagia è già abortita prima di abortire. Un intero popolo ha abortito l’infornatrice. Nel suo forno, l’abortista docg, ha cucinato e scodellato vuoto mortifero.
Donna quella? Se esiste il Dio in cui credo,lo interrogo. E' donna, paparino?
Ed Egli, Dio, mi schizza dal cielo, non bestemmiare sennò ti spedisco all’infornero.
È del terzo sesso la fornace?
Macchè, del quarto. Io che sono Dio ti dico, scribacchina Isabella, che il terzo sesso, i gay saranno i primi nel mio Paradiso. Gli ultimi buoni rimasti sulla terra. Gli ultimi che amano i bambini, gli animali, la natura e la..donna, quella vera. E la vita.


Fa freddo fuori, i 50 gradi di Lucifero portano un freddo di morte, la pioggia dell’estremo autunno della democrazia mi si abbatte sul capo e mi schizza come Dio,  la parola: addio. Addio Italia. Stella del Mondo.
Già cala la tenebra sul tuo mare, stanche sono le arie fresche di collina, grigie le acque dei due rami del lago meraviglioso, la Madonna del Ghisallo guarda e tace.
Come vorrei morire con te. Mi hanno insegnato ad amarti e ora mi domando cosa ormai conservi di amabile. Sei bella bella bella bella e..basta. bella e vuota. Vecchia del tuo popolo imbelle. Ignorante, vile, insapore come il pane che si mangia col prosciutto salato, come sa di sale il prosciutto altrui, il prosciutto montiano! Pane sciocco e prosciutto del colle, vi scodello la morte per avvelenamento.
Non è affatto nostrano il colletto del colle, è Alienato peggio di Vitaliano, viene dall’al di sotto, dalle catacombe del non essere, pesce d’Aprile, che dico pesce novembrino. Mai pescare di Novembre, porta scalogna. Il pesce sa di Sagittario americano. Lo sapevate che l’America (Usa) è detta con logica inappuntabile la Sagittariana?

Sono un’ottima Astrologa, se volete ve lo racconto in altro testo.

Sappiate che il simbolo dell’ultimo fuoco umano è il pianeta Giove, come gioviale il popolo anericano. Ricercatore e viaggiatore, non discende forse dai fondi di galere europei? galeotte le delinquenze e chi le riscrisse in Americano, povero popolo oltreocenico, più sciocco e illuso dell’Italiano, se possibile
Tanto sciocco da credere l’ultimo presidente USA l’uomo della libertà variopinta. Uomo del popolo, facce ride, dice a proposito Berlusconi: giovane, bello e anche abbronzato. Stop, fine della rappresentazione Obama.  Ammetto come ispirate le battute del mafioso mangiapatate a tradimento, un capolavoro quella sulla culandrona teutonica.
Per questa soltanto meriterebbe il premio Strega.

Fa freddo in televisione quando ricompare gonfio in volto e in petto come un avanzo dell’Oktober Fest, il contrasto con l’affumicato Monti stridente, sia pure anch’egli una pietanza d’immangiabile cucina germanica .
Viva la Paella e le Tagliatelle.


Dove siamo noi, a farci i cazzi nostri a lamentare il caldo a straparlare di economia anche se in pochi ci capiscono qualcosa. L’economia è una scienza insulsa, direi inutile, ma porca miseria, come tutto ciò che inutile è complicatissima.. avete mai veduto qualcosa di inutile che non fosse complicato, non fosse che dalla cifra. Signora questa altisonante Bag di irraggiungibile fantasia costa novemila euro. Per metterci dentro il portafoglio rimasto a secco. E’ una legge del calcolo che una cosa che costi 9000 euro debba essere inutile. Per tanta legge ho liquidato mio marito per un milione di Euro, non conosco di meno utile sulla terra, perfino come padre di quella bellissima bionda che ho messo in circolazione.

Monti ci costa non so scrivere la cifra.. mettiamo dopo l’uno tutti gli zeri della nostra fantasia, tanto lo zero non costa niente. Salta fuori 100000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000 e ancora, ma non basta lo spazio. Bene, conosciamo qualcosa di meno utile, anzi di più dannoso?
No.
Ben detto.
Allora che cavolo facciamo a casa, perché non siamo a Roma a farci sudare le mani incatenate ad altre mani sudate? A sgolarci: Monti vai fuori dai cabbasisi insieme ai tuoi compari, vai all’inferno, premiata ditta, che a te il caldo ti fa un baffo, affumicato quale sei.
Ti hanno gestato, pipistrello, in una fornace ardente, e da là partorito con la chiostra di denti in bocca, le unghie rapaci ben ricurve sul polpastrello.

Beccate questa: Le parole diventano enti quando gli uomini hanno mandato in rovina la poesia di vivere.

ma in definitiva che fanno gli incatenati a Roma? Che cosa precisamente non vogliono che accada?

Leggi qui di seguito popolo del mio Stivale e medita se non sei capace di fare di meglio.



COSA SUCCEDERA' DAL 19 LUGLIO IN POI?

Sarà attivo il Meccanismo Europeo di Stabilità (in inglese, European Stability Mechanism, abbreviato in ESM).

CHE COS'E'?

E' un fondo di salvataggio europeo, nato dalle modifiche al Trattato Europeo approvate il 23 marzo 2011 dal Parlamento Europeo e ratificate dal Consiglio Europeo a Bruxelles l'11 luglio 2011. Il Consiglio Europeo di Bruxelles del 9 dicembre 2011, con l'aggravarsi della crisi dei debiti sovrani, ha deciso l'anticipazione dell'entrata in vigore del fondo, inizialmente prevista per la metà del 2013, a partire da luglio 2012.

COME FUNZIONA?

L'ESM sostituirà i fondi European Financial Stability Facility (EFSF) e European Financial Stabilisation Mechanism (EFSM) attualmente ancora in vigore, nati per salvare gli stati di Portogallo e Irlanda, investiti dalla crisi economico-finanziaria.

L'Esm sarà attivo a partire da luglio 2012 e avrà una capacità di 500 miliardi di euro compresi i fondi residui dal fondo temporaneo europeo, pari a 250-300 miliardi.

L'ESM sarà regolato dalla legislazione internazionale e avrà sede a Lussemburgo. Il fondo emetterà prestiti (concessi a tassi fissi o variabili) per assicurare assistenza finanziaria ai paesi in difficoltà ma a condizioni molto severe. Sono previsti interventi sanzionatori per gli stati che non dovessero rispettare le scadenze di restituzione i cui proventi andranno ad aggiungersi allo stesso ESM.

Il fondo sarà gestito dal Consiglio dei governatori formato dai ministri finanziari dell'area euro, con diritto di voto, e dal commissario UE agli Affari economico-monetari e dal presidente della BCE nel ruolo di osservatori. Le decisioni del Consiglio dovranno essere prese a maggioranza qualificata.

L'ESM emetterà titoli simili a quelli che l'Efsf ha emesso per erogare gli aiuti a Irlanda, Portogallo e Grecia (con la garanzia dei paesi dell’area euro, in proporzione alle rispettive quote di capitale nella BCE) e potrà acquistare titoli di stati dell’euro zona sul mercato primario e secondario. È previsto l'appoggio anche delle banche private nel fornire aiuto agli stati in difficoltà. In caso di insolvenza di uno stato finanziato dallo Esm, quest’ultimo avrà diritto a essere rimborsato prima dei creditori privati.

E ADESSO ECCO LA SORPRESA FINALE... UDITE, UDITE...

L'operato dell'ESM, i suoi beni, averi, ovunque si trovino e chiunque li detenga, dovranno avere immunità da ogni forma di processo giudiziario. Nell'interesse dell'ESM, tutti i membri del personale dovranno essere immuni da procedimenti legali in relazione ad atti da essi compiuti nella loro veste ufficiale e godranno dell'inviolabilità nei confronti dei loro atti e documenti ufficiali.

AVETE CAPITO BENE... SIETE SICURI? RILEGGETELO...




domenica 8 luglio 2012

Questo strano virus chiamato uomo

di Stefano Perni

RiformaMentis: così assorbiti da noi e dai nostri giocattoli, ci dimentichiamo di guardare le stelle...


Visitiamo un luogo e, nella maggior parte dei casi, andiamo a vedere delle città: umane architetture, umane chiese, la loro umana storia. Andiamo ad ammirare umani dipinti, sculture, composizioni. Scattiamo fotografie digitali, rispondiamo al telefonino, ci mettiamo al computer portatile nel nostro peregrinare, spostandoci con automobili climatizzate o con l'ultimo più veloce treno: umani giocattoli che utilizziamo nell'umana città abitata da esseri che tengono al guinzaglio altri esseri. Siamo così presi a guardarci allo specchio, così catturati nel guardare quanto siamo bravi da percepirci soli, fino a non vedere quello che c'è intorno, o quel che ne resta...

Narciso, vedutosi riflesso in uno specchio d'acqua, si innamorò di quell'immagine di uomo fino a morirne: eppure avrebbe dovuto vedere solo dell'acqua…




La realtà è interpretata dall'uomo attraverso una sua visione antropocentrica che si allontana come una retta divergente da quella naturale.
L'uomo non vuole accettare o vuole dimenticare di essere una specie animale come qualsiasi altra su questo pianeta e si racconta tutt'altro. Lui fa distinzione tra sé e ogni altra creatura vivente ritenuta inferiore, tra sé e l'ambiente in cui vive. Crea un suo ecosistema fatto oggi per lo più di cemento e metallo: oramai poco importa se è impiantato sulla terra o sulla luna, purché possa essere replicato con i suoi comfort.
Il mondo è plasmato secondo il suo pensiero e sottomesso ai suoi bisogni: la naturalità del suo istinto è ormai limitata al bisogno di possedere beni e guadagnare prestigio al solo scopo di dominare.
L'estraneamento dal resto del pianeta, a vantaggio di ambienti in cattività dove prospera, non gli ha più permesso, nel corso delle generazioni, di relazionarsi con l'ambiente circostante, finendo per sottostimarlo, dimenticarlo. L'uomo ha finito per vedere e sentire solo se stesso: il risultato è lo squilibrio nei confronti degli ecosistemi circostanti.

La visione umana della realtà risulta distorta e di conseguenza distorte sono le sue azioni.
L'uomo tende a conquistare, nel suo gruppo, una posizione dominante. Quando le risorse mentali, nell'arco della sua evoluzione, glielo hanno consentito, le ha utilizzate in maniera prioritaria per controllare i suoi simili attraverso il dominio di istituzioni quali le religioni, le comunità, gli stati, creati dall'uomo stesso per soddisfare l'esigenza di regolare i rapporti sociali e di condotta etica all'interno del suo clan.
Un gruppo ha soppresso l'altro: il Sapiens il meno attrezzato Neanderthal; un paese un altro paese; una religione un'altra religione, fino ad arrivare ad una élite che governasse su di una maggioranza assoggettata.

L'evoluzione dell'uomo, sfociata in sovrastrutture e logiche di potere, si è rivelata di fatto la sua involuzione:





L'uomo ha creato, l'uomo ha plasmato, ma non ha mai avuto, ne ha, le risorse mentali per autogestirsi: il passaggio da facente parte della catena alimentare, a padrone incontrastato al di sopra di essa, non è mai stato coadiuvato da un cambiamento adeguato di mentalità e così le acquisite capacità sono state per lui un'arma a doppio taglio: un'arma in mano ad un bambino.
Il bambino trovandosi a gestire una situazione più grande di lui finisce per fare dei danni:
Sfruttamento incontrollato delle risorse; squilibrio all'interno delle società umane della distribuzione delle risorse stesse; distruzione di svariati ecosistemi e di altre specie animali; inquinamento. Fino ad arrivare a condizionare il clima al livello planetario.

L'uomo ha perso il contatto con la natura di cui fa parte, sentendosi altro: il risultato è che non è più stato in grado di stabilire un equilibrio e un dialogo con essa e con se stesso, finendo per perdere il controllo, imboccando la strada per l'autodistruzione. Quello che egli chiama civiltà e modernità, altro non è che l'apice di un degrado che lo rende sempre più estraneo al contesto.
La natura ha una soluzione semplice e radicale per i fallimenti degli sviluppi delle sue forme biologiche: l'estinzione. Così è accaduto anche in passato per specie che hanno dominato e totalizzato il pianeta quali i dinosauri: così accadrà ancora per chi non sarà capace di correggere il proprio percorso evolutivo.

Pasolini ha sempre avuto una lucida visione della parabola del cammino umano. Egli riteneva che l'evoluzione dell'uomo moderno, nell'era del consumismo, delle grandi asettiche metropoli standardizzate, dovesse necessariamente implodere nel ritorno ad una vita contadina: in sostanza aveva intuito la necessità di un ritorno al contatto con la natura e a delle strutture sociali più semplici ma vere e soprattutto più identitarie.
Il maggior successo dell'homo sapiens sapiens va ricercato nel suo passato e deve tornare a far parte del suo futuro, se vuole averne uno.

L'uomo deve necessariamente ripensare se stesso anche sacrificando l'agiatezza acquisita. Deve riappropriarsi della visione del "sé nel tutto", abbandonare l'istinto di dominio e far sua quell'umiltà che oggi non gli appartiene. L'alternativa è il proseguio di un'involuzione che lo rende sempre meno appartenente al mondo animale e sempre più simile a un virus per un pianeta che ha pronto il suo vaccino.



lunedì 2 luglio 2012

LA GAIA INCOSCIENZA

di Isabella Consoli



L'arena è deserta. 
L’Italia calcistica è in rotta, scrivo a proposito dei giochi sono fatti, non si torna indietro, rien ne va plus. L’Italia è impallata, ora possano disfarsi gli Ispano-Italici per la garbata cura dei commissari tecnici, il pensiero gentile di offrirli democraticamente all’estrema libertà di liquidarsi di loro lingua testa e piede. E tra di loro, beninsteso. Eutanasia di due nazioni, il monito che secondo Krugman premio Nobel (e coloro che conservano frattaglie di cervello) prende i colori azzurri dell’Europa Unita dalle Stelle numerate al 12. La Donna vestita di Sole con la corona di dodici stelle che urla i dolori del parto: l’Europa sta sgravando dal suo ventre la soluzione finale: il disastroso non senso economico. Krugman accusatore propone cifre e dati, come ovvio la protesta di un crimine pretenda prove circostanziate. Secondo prove indiziarie d’aria e parole in Italia si montano i processi contro i cattolici, contro gli intellettuali, contro i pensatori! 
In generale contro gli ultimi uomini di fede. 
Perché no, anche s’infervorano i Social, il giardino dell’informar parlando e guai chi contrappunta, il prato fiorito dove e quando inforcare la toga del magistrato non preveda lo studio della giurisprudenza e l’applicazione della giustizia, contenti e sazi delle qualche paginette battute all’incanto da gloriose tastiere iperidisinformanti e scia di eredi a migliaia di "Mi piace". 
Pur di mandare al patibolo 3000 anni di civiltà fede e somma cultura (e coloro che sciagurati ancora ci credono e la incarnano) si sopprimono i congiuntivi, si ghigliottinano gli accenti sui dà, li si raccoglie dalla monnezza per piazzarli sul fa, infine si occulta la prova regina del crimine (l’ignoranza), eccezion fatta i premi Nobel e coloro come me come voi lettori come i filosofi, come la mia vicina di casa di settant’anni. Un altro caso irrisolto, nondimeno la coinquilina del vicolo ha trovato l’ultima espressione del pessimismo moderno, una espressione più antica e robusta di quante non ne abbia trovate in giro. 
Signora bella tocca fasse il segno della Croce per campare il mese
Superiore saggezza umbra.
  
Provavo un senso di vergogna mista a compassione all'ora, le Venti e Trenta per la precisione, allora che il nocchiero della livida - di probabile sconfitta - penisola non cantava l'Inno Nazionale, limitandosi di tanto in tanto a dare aria a una sillaba, che volete fare sono una rompipalle e quando pianto gli occhi non li schiodo di un fotogramma. Coup de Theatre del primo tempo, anche l'ultimo, ma in NWO due pesano come uno e uno come tre. Già sentita questa ma non vi rivelo la fonte. 
  E sia, al Premier non garba l’Inno di Mameli, non gliene faccio un torto, è inascoltabile ridicolo demodé con punte e ali del peggiore Gabriele delle rocce ventennali, mi perdoni il Vate Divino. Quanto a Mazzini, indegno satanista e mafioso sputo sul sacro marmo del giovane italiano, altroché giovane, modernissimo, sempre all’ultima moda

  Insomma è il solo Inno che abbiamo da cantare, Va Pensiero censurato, troppo dimesso. Da Viva Verdi a Viva Monti, allora canta Monti sugli spalti, macchè! Così mi viene il sospetto che sia diventato leghista la notte precedente oltre che omosessuale, il sabato sera è degli omosessuali, hanno la doppia opzione per fare serata. Insomma telefono al Trota che è sempre disponibile, scusami gioia non è che tuo Papà e il Monti se la stiano facendo un po’ troppo d’appressing? Macchè, il Senatur è al mare e nemmeno il mar Morto.

  Non lo cappiamo, con due p, finchè non lo capiamo, con una p. Tutto l’atteggiamento Monti contro Italia emerse la notte della disfida Spagna contro Italia, ovvero due sfighe in sfida che cantavano l’Inno a gola spiegata (Buffon a occhi chiusi, amore di mamma) come si canta il Te Deum, mentre l’aringa in piedi a prendere per i fondelli erbosi tutti quanti, comunque chapeau all’onestà e la coerenza, oggi mi impegno seriamente nella caccia all’Inno della Trilateral Commission, a ogni stato il suo Inno, stato non intende solo nazione, ma condizione passata e immobile,  ciò che stato è stato, intende uno stato delle cose, così è se vi pare. E pure se non vi pare, a maggior gloria della democrazia
Insomma Monti non ha cantato perché è stonato! Vale a dire poco intonato alla democrazia. Il suo Gran Maestro di teoria e Solfeggio me lo ha sussurrato all’orecchio, non sa fare un dettato in do maggiore, ma quant’è bravo a prendere e diminuire alla settima, Napoletana, of course!
Ma come non esulta il Sobrio? Non è stato appunto con ciò, col nostro calcio, che abbiamo fatto un passo avanti nell’oblio della condizione in quale versiamo migliaia di uomini e donne (magari milioni che ne so), lo stato di non diritto alla vita e al lavoro? Recentemente dichiarato un guadagno dalla ministra delle due bocche, una che sfiata da dritta, una dal retto. E abbiamo fatto  un passo avanti nel pessimismo, nel dispregio dell’esistenza da noi conoscibile.
Mi perdoni Nietzsche la parafrasi, ma il suo il parlare eterno che all’oggi come l’ieri si rivolge, i Greci e i Cristiani sostengono la rivelazione appare una volta, per questo è per sempre.. ho perso il filo.. di cosa straparlavo?
Siamo seduti sopra una contraddizione insana, insomma abbiamo le terga sopra una bomba innescata, e siccome vi custodiamo gli scarti della ragione, nel didietro, siamo a rischio globale, come conviene ai tempi della globalizzazione la quale, scrivo in un testo che non mi riesce di finire per colpa di Caron dimonio, la quale appiattisce il globo che ha mantenuto gran tempo la forma della palla. Povero Colombo, se tornasse per mare arriverebbe sparato a Wall Street non perchè la terra sia ancora rotonda, ma perché l’America non si è ancora tolta dalle palle e te la ritrovi ovunque le quattro dimensioni e la quinta, nel portafoglio al verde. E compra e vende come le pare, Stati, nazioni, banche, buon senso. Soldi di cartastraccia, Premier di cartapesta, Democrazie di cartone, Inni nazionali, uomini, ideali, fedi, feti abortiti.
Vende le nostre ultime venerazioni, l’Inno la somma di tutte le venerazioni, per amore del quale (forse) sopportammo di vivere e di sacrificarci. Il sospetto implacabile, ma che dico la certezza radicale che non valga più un centesimo a Wall Street, carta straccia i titoli nazionali, Fratelli di Loggia in testa, tiene noi Europei e sempre più duramente e sempre più radicalmente, e sempre più ridicolmente, in balia di coloro liquidatori, ma non solo (a questo punto il filosofo raggiunge le vette della profezia) ci accomoda sopra la sedia dell’Aut-Aut
O cancellate le vostre venerazioni oppure Voi Stessi (la Gaia Scienza, paragrafo 346)

Il Nichilismo è alle porte degli Stadi? Si domanda Nietzsche.. il nichilismo è in porta, quando si degna di segnare una rete..
Questa la nostra disgrazia.

Chi se ne frega se Monti non canta l’Inno, siamo troppo vecchi per assegnare un valore al simbolo, il silenzio montiano sotto gli occhi di tutti simbolico della globalizzazione della morale la verità la giustizia in un solo, unico tacere, sopraffatte le tre fedi dalla fame del domani. Quando l’oggi è il giorno della fede nelle nostre moralità. L’anelito alla certezza, a volere possedere saldamente il giorno dopo, ci smemora del giorno prima del giorno dopo, oggi, allora che viene commesso il reato di lesa democrazia sotto gli occhi edipici. Vale a dire: il credere nel non credere – non ci posso credere, dunque non ci voglio credere, come dire oltre quel muro non vedo, pertanto dietro quel muro non c’è nulla.



In verità dietro quel muro c’è un cartellone, la radiografia della spaventosa cecità dell’eurovolontà, accecata dalla cintura a punte scientiste (si nun tocco nun credo). Esodata la metafisica, vale a dire la cellula del sacro, partita la vista, i due occhi, e la vita, il terzo occhio.
Così chi si compiace l’Europa alla buon ora si sia sbarazzata della fede, conferma il falso. Edipo era un credente nella giustizia, un vero appassionato del suo popolo, piangeva quando la sua gente piangeva, andava alle partite quando giocava, soffriva quando soffriva, si sacrificava quando la sacrificava, precisamente come Monti. Impegnati, Popolo e Premier a sacrificare l’ascendente (la dignità di essere Italiani liberi e autosufficienti) non si accorsero che la Madre di tutte le Logge li aveva scopati da gran tempo.
Come dire..messo in rete ;-)) 
Gio Casta insaziabile







venerdì 8 giugno 2012

Il Sistema della Corruzione


Isabella Consoli


                                                       De Chirico. Solitudine del Guerriero

Ragioniamo il titolo, il sistema della corruzione, secondo filosofia. La gaia scienza. E’ da sapere che la filosofia si diverte.  Divertendosi diverte. I filosofi sono persone dotate di humor, quello buono o il buon umore. Basta essere spiritosi e ironici e il gioco è fatto, si è potenziali speculatori. D’idee. Oggi è di tendenza la speculazione. Perché non fare il Rating del buon tempo perso? Il filosofo che lo sa fare, al posto del soldo mette a vantaggio il tempo sprecato in chiacchiere. Come l’agente di Rating il denaro sprecato dai corrotti.
   Come il poeta, il filosofo ama l’eccesso, al contrario  dello psicologo alla moda che si conduce sobriamente. E’ così fisso nel suo tecnicismo che annoiando si annoia, lo direi in default di spirito. Del resto arginare la molteplicità della cifra umana nei termini della casistica, vuoi la coazione, la contestualità, il setting, l’acatasia.. risulta tediosamente ripetitivo, nonché spiacevole.

   Il filosofo è uno sperimentatore, anche delle parole. Le conosce nell’intimo e pari il musicista le mette a “sis-tema” con variazioni, le orchestra in gioia come il tempo della noia. Esagerandone del senso, come il poeta esagera del bello.  Non è di più affascinante e travolgente dell’eccesso. L’eccesso può divertire ma non sa annoiare. Induce alla riflessione.  L’attuale grande assente.

   Naufragare nel mare dell’informazione scritta impegna a disimparare a leggere, l’informazione orale disinforma l’ascolto. Mancando il secondo fattore del teorema, la risposta del lettore. La risposta pretende la fatica di elaborare la risposta. Quando le ricette sono precedentemente elaborate, perché sforzarsi di ri-elaborarle, perché elaborare la ragione e la cagione degli ingredienti? Chi ricerca l’estrema miseria o la ragione sufficiente di un avvenimento? Ad esclusione del vaso che casualmente cade in testa al passante  – anche questo frutto del caso ha una sua logica di partenza –  gli eventi per lo più sono i conduttori dei sommovimenti interiori della storia, i suoi umori e i suoi capricci, divengono le cose in obbedienza a una strategia che le precede, espressione di un effetto a catena, o una serie di operazioni umane che li precede e li conduce. Ma nessuno si cura di grattare l’apparenza e guardare la cifra della somma delle varie componenti di un evento, quella  sta scritta sotto la patina d’inchiostro. Pure gli Italiani sono dei buoni consumatori dei Gratta e Vinci!

   Non bisogna leggere per caso o per leggere, non bisogna ascoltare per ascoltare, ciò manifesta una iperbolica mancanza di senso critico, oltre che pratico, una vista miope, una intelligenza inabile. Pigra statica dormiente, affermando contestualmente tutta l’inutilità di essere andati a scuola. Semmai ci si è andati. Per un attacco di sfortuna autoimmune, aggiungo, la scuola degli ultimi 20 anni l’organo principe della ignorantizzazione di massa.
Il secondo l’informazione.
Badando prima alla scuola, essa conservò sé stessa per inversione, maestra di cerimonie ormai di un potere ineffabile: la Nullizazione, personale neologismo. Fa schifo, ma non più di Attenzionare, Esodare, Egregorare. Sono nel dubbio se raddoppiare la Zeta, voce dello sverbo NulliZZare. Penso di doverlo fare. ZZ vuol dire dormire, più del linguaggio potè il simbolo.
Bene, la scuola nullizza la persona. Affatto l’annulla. Annullare presuppone un’azione che agisce nella direzione dell’annullamento, opera con forza sul soggetto che intende mandare KO. Assai più efficace pratico e indolore annullare chi non può reagire. L’oggetto. Acciò è sufficiente una piccola cattiva azione, la breve rasoiata nel punto giusto dell’organo culturale:  ritagliare dalle lezioni della Storia e della Filosofia ma non soltanto, la Matematica, la Fisica, la Letteratura, la Storia dell’Arte il protocollo socratico: gnosce te ipsum. Che è poi il protocollo cristico: Conosciti, coglione. Prima di togliere la pagliuzza dall’occhio dell’amico sgombra il tuo della trave.
   Gli è tutto un programma hodesta frasetta: intende affatto accomodato al di fuori dell’uomo il fondamento della conoscenza, con le braccia conserte seduto sopra una nuvola nell’attesa di venire raggiunto. Dolorosamente il principio di tutte le cose se ne rimane in attesa dentro l’uomo. La conoscenza del quale dipende dalla coscienza del sé. Tolta la seconda, la prima si ammala di una patologia autoimmune, si elimina da sola, cessa di collaborare. Al portatore della coscienza estinta, la cara estinta,  non rimane che agire nella direzione della resa (al fuori del sé) del proprio pensiero, tanto quanto il portatore della sclerosi multipla agisce nella direzione della resa ai farmaci e le terapie che gli vengono dall’esterno, non sapendo via più gestirsi in  autonomia. Ciò vale demandare ad altro, secondo logica, l’operazione della conoscenza e della mobilità intellettuale, come nel caso della sclerosi la mobilità fisica. Bene, la cara estinta è stata nullizzata dagli estintori.
La scuola il principale estintore della società ai tempi della globalizzazione. Dell’intercettazione, dell’informazione, della bestializzazione. Amen.
A partire dalla scuola materna, Olga Rovere,severa maestra dei neo costumi, estinguete la coscienza della persona violentandola a destra a sinistra al centro.

   Sgarbi annuncia nel suo ultimo libro che l’Arte è contemporanea, vale a dire e giustamente la bellezza è l’oggi, sia pure datata 3000 anni. E’ stata, è,  sarà, come il Dio del Sinai. Il quale per vedere, Mosè si beccò un mal di occhi lungo 40 giorni. Illuminato come gli fu lo sguardo di una luce troppo forte. Senza il quale raggio coscienziale la Cappella Sistina si trasformò in una sequenza di fumetti, molto ben disegnati.  Cazzarola, bravo quel vignettista rinascimentale, come si chiama? Ah si, Michelangelo. Tipo strano, e, sentito con le mie orecchie dalla bocca di una graziosa deficiente oltreoceanica, "ma come sono grasse le sue anime". Tanto quanto la tua è inconsistente, dear.
   In Italia si mangia bene, si mangia tutto, fino all’ultima briciola di Travaglio e di Passera. Eros e Thanatos, sempre di moda.
Afferma la ventenne maestra di pensiero Saggitariano: il precipizio d’accidia (la pigrizia spirituale) costante ai giorni nostri dei mezzi veloci. Per sentire la fatica fisica e smaltire la pigrizia l’uomo frequenta le palestre, già che tra l’uomo e quello che gli sta oltre è l’offerta speciale  del mezzo veloce. Il bipede non sa ormai divenire senza un motore, nemmeno sa venire senza il Viagra. Non scrive senza il computer, non ha amici senza un video, non legge senza che l’informazione gli indichi cosa debba leggere, come lo si debba leggere, dove. Neppure defeca senza informazione, se Marco Travaglio o l’Annunziata o Chiesa sapessero in quanti gabinetti entrano quotidianamente e quanto stimolanti le loro informative! Sporgerebbero denuncia per inquinamento della verità. Il che tecnicamente è giusto, i signori citati e i loro amici non dicono le bugie.
   Paolo Barnard li chiama simpaticamente i parrocchiani della chiesa alternativa. Pure io li chiamo così, dicono dicono dicono per non dire un bel niente, ma lo dicono così bene! La Chiesa delle mezze verità è pari alla Chiesa delle verità negate.
Come nascondere una verità evidentissimamente da negare?
Controllandola.
Travestendola di rosso fuoco, bianco sperma e verde pisello. La gente guarderà solo i tre vistosissimi colori, la facciona ruby..conda e il pisello sempre al dritto del Cavaliere cantati ai quattro venti, ma distratta d’osservare in faccia il portatore.
Sotto il vestito tricolore: Niente.  La sobrietà Montiana, il pregiatissimo Niente rapace.

L’io odierno non conosce nulla e nessuno senza l’informazione. Infine non sopporta di non essere il centro delle cose. Io C’entro che vuol dire io sono AL centro, si può disapostrofare nell’Io Centro, io sono IL centro degli eventi. Vivo il tempo reale, che ahinoi non è il tempo culturale. Dice bene quell’Arlecchino intelligente Sgarbi servitor di due padroni, anche tre.
La cultura è l’oggi.
Invece tra l’uomo e l’evento avviene la ristrettezza.. della misura. Spazio-temporale. Come tale la ristrettezza della conoscenza. Il sintomo dei nostri giorni, l’ignoranza battuta al maglio della informazione. L’uomo occidentale è gravemente malato e non si conosce nella “fase terminale della conoscenza”. Ha smesso di “ricercare” l’antidoto. La ricerca pretende tempi lunghi esperimenti e  faticosi spostamenti, il ricercatore cammina a piedi, per fare uno psico-chilometro di conoscenza deve faticare.
Nietzsche scrive: sono ancora alla ricerca di un filosofo medico.
Dice bene e male: in terra siamo ancora alla ricerca di pazienti. Egli stesso sommo pensatore-profeta è un dottore della Chiesa filosofica, quella che dice pane al pane e vino al vino. Ciò perché il sommo filosofo dell’essere Nietzsche ha commesso degli errori, il più evidente sopravvalutare gli uomini, pensandoli alla ricerca di un medico! Ogni dottore è anche medico, come ogni medico è fecondo anche dell’errore, il medico risulta anche poeta, ogni poeta è narratore. Ogni narratore compone una feconda serie di sciocchezze, ma le dice così bene. Pochissimi se ne accorgono, perché in pochi leggiamo la narrativa, la poetica, la filosofia.
Infine il filosofo è il profeta. I profeti si sa al pari degli artisti  amano vivere pericolosamente, detestano l’informazione, pertanto commettono tutti lo stesso errore. Assegnare la ragione alle cose e pretendere che gli altri la capiscano
A dire come stanno le cose provvedono gli amatissimi comunicatori,
a dire il “come mai così stanno le cose” provvedono gli sciagurati pensatori.
Non conosco una specie umana più detestata e insultata. Irrisa e derisa.
 Così il filosofo oltre interpretarsi il poeta, il medico, il narratore, il profeta, interpreta pericolosamente l’inascoltato che finisce nei guai. Vive in guerra con i propri simili e con sé stesso, spedisce le sue parole in mari inesplorati e minacciosi, spesso facendo naufragio nei cuori dei predatori e i conquistatori dei vari regimi. Così accadde, e così accade. Ogni società rifiuta i suoi profeti. Nella dis-civilizzata società occidentale della globalizzazione del Niente, fortuna vuole che muoiano di morte lenta, non letti, ma nel proprio letto.

                                                            De Chirico: Solitudine del Poeta

Ogni società mal sopporta i suoi profeti perché mal sopporta che gli si dica come stanno le cose. Considera una perdita di tempo il ricercare la buona lettura del reale, indaffarata qual è a mentire a sé stessa e ricercare negli uomini-alibi più ottusi e prevaricatori, nei falsi profeti dell’infomazione più fantasiosi e mendaci il senso che sfugge di mano, che vive il tempo di un sole come la farfalla dipinta sul sesso della Donna.
Messaggio subliminale voluto e costoso: signori telespettatori l’uomo appartiene agli organi riproduttivi ormai velocizzati, perduta la centralità dello spirito dell’uomo. Un filosofo un po’ materialista, un certo Feuerbach che per filosofare in pace dovette sposare una donna molto ricca, bè il tipo levatosi una mattina lo stomaco particolarmente affamato coniò la frase
l’uomo è ciò che mangia.
Non poteva sapere, maschino,  che un giorno qualcuno più affamato di lui avrebbe coniato la frase: l’uomo è dove sta la farfalla.
L’uomo “accasato nella cosa”… accosato?  Cadde nella prigione dei sensi, giammai libero nel pensiero. Il suo luogo ormai il logo, un tempo il suo riposo nel cibo, oggi il suo riposo la macchina.  Travaglio, Santoro Grillo e inverse tendenze: Che pensino in nostro luogo, al suono pregevole delle migliaia di Euro. Che si portano a casa alla fine del mese. Mentre la massa sputa l’anima a mille euro.
Finalmente la conoscenza tese la mano verso ciò che le era dovuto, venne a signoreggiare e possedere  la terra e  gli uomini che la abitarono (Nietzsche)
Ma è questo il ritorno al futuro, per interpretarlo efficacemente avanziamo verso il principio. Anticipiamolo con questa frase di mio conio: la più grande sconfitta ha il pregio di togliere al perdente la responsabilità della vittoria.
“Il sistema della nullizzazione o estinzione”  provvede segnatamente a sovvertire la frase. Provando ad applcare la proprietà distributiva: la più grande vittoria ha il pregio di togliere al perdente la responsabilità della sconfitta. La vittoria Montiana,un esempio per tutti.
Mica è colpa nostra se quel galantuomo di Napolitano ce lo ha imposto a furor di popolo e relativa messa in saccoccia.
Stappate lo Champagne peninsulari, abbiamo cacciato il tiranno.
Tempora bona veniant. Li annuncia a fine 2011 il sobrio bocconiano dai suoi aliti cattivi, che puzzano Trilaterale dalla bocca e Bilderberg dal culo, sfiati perigliosi, poterono impestare dove non batte il sole. Le tasche degli italiani dove non batte un ghello? Macchè!
I cervelli, mi dia retta, dove non si batte un chiodo. Ma batte la pioggia d’oro dell’informazione a ciclo continuo, (abbiamo infine formulato il moto perpetuo). La quale prima ti invita e dire: viva Monti e dopo ti dice vai al mare. Che è meglio, anzi vai in un mare di guai, te, tu moje e la vil prole. Tanto che ti frega: il mare è inquinato, lo sono i fiumi, lo sono i terreni, lo sono le arie mefitiche, lo sono le scuole, le televisioni, la radio, Internet, facebook, Twitter e l’anima de l’i mortacci. Non lo sai che con una certa probabilità il terremoto dell’Emilia è il frutto dell’Italiaca sregolatezza?
Trivella oggi trivella domani, disbosca, taglia, smantella, inquina, infila ogni sorta di porcherie dentro il grembo di madre terra, alla maniera di Berlusconi, l’infilatore piduista di professione e tutti i verbi collaterali, il trivellatore delle coscienze, il disboscatore dello spirito, il tagliatore della morale, l’inquinatore dell’informazione, l’infilatore di ogni sorta di porcherie nei patri cervelli, l’Italico genio nel cavaliere trovò il suo riposo. E il nostro, eterno. Amen.
Ma dove t’involi Italico genio?
Nel sistema della corruzione. Quella vera, dello spirito.
   Frequentavo il quinto ginnasio, il tempo delle maledette traduzioni alla lavagna dall’Italiano al Latino. Traduca in lingua latina  signorina: La peggiore delle corruzioni è la corruzione dei migliori. Corruptio optimi pessima. 
  Stupendamente sintetica la Lingua Latina: tra optimi e pessima piazza l’azione nuda e cruda: la corruptio. I latini che non avevano tempo da perdere nè si pascevano delle migliaia di parole che dicono tutto per non dire nulla, sparavano il verbo appropriato nel posto che gli spettava. Noi tra l’ottimo e il pessimo mettiamo le liste brodose dei processi di Berlusconi che sappiamo con perfezione finiranno in un nulla di pagato. Le nostra approssimate conoscenze riguardo la Massoneria più che liquidabile in tre parole.
Associazione a delinquere finalizzata a strappare il sacro dalle coscienze.
Punto, senza ulteriori chiacchiere labirintiche.
Rimane la domanda, al posto del sacro che ci mettono i massoncelli belli? IL VUOTO. Of course, l’inverso del sacro è l’assenza del sacro.
L’assenza del sacro è la perdita della radice spirituale.
La perdita della radice spirituale è la perdita dell’identità spirituale.
La perdita dell’identità è la perdita dell’Io.
Tolto l’IO dall’io, che rimane secondo voi?  Il non io. La negazione di me.
  Per finire ragionando: la frasetta latina dove voglia andare a parare è presto detto. L’ottimo e il pessimo, simbolicamente rappresentano i due elementi dell’uomo: lo Spirituale, la testa-coscienza o la capacità erotica. L’amore, l’ottimo. Il Biololgico-animale, il sesso. Il pessimo. Non già perché sia di per sé cattiva la materia, nondimento la materia mancando lo spirito è materia bruta, pessima. Capace soltanto di riprodursi per azione seriale,  pessima. La frase annuncia quindi il rovesciamento dell’uomo: da soggetto penetrante a oggetto penetrabile. Quando corrotto l’ottimo, il sacro, l’ascesa alle cose dello spirito, non si può che precipitare in Italia.
Nel tuo petto, Italico, sono le stelle del tuo destino.  Detta da  Jung con una sostanziale correzione personale, Gustavo ha detto uomo, io dico italico).
Uomo e Italico stanno come i fattori della frase latina con il verbo nel mezzo. Ottimo e pessimo.
Se le stelle riguardano l’italico, sono le 5 Stelle del comico che ha smesso di farsi pagare (brillantissima osservazione di qualcuno) sperando che non la faccia pagare a tutti e in un colpo solo, a gioco giocati. Rien ne va plus.
Seguirlo e votarlo, più che una girata di roulette da casinò, mi pare una giratina di quella russa.                Pistola alla tempia: Italiani preferite Monti o Grillo?
Almeno Grillo ce fa ride.


Vi piazzo in coda alcuni discorsi intelligenti di Paolo Barnard. Sono i discorsi che faccio anch'io, e potrei farvi da scrittore. Tuttavia, dal momento che ci pensa Paolo a farli, perchè dovrei rifarli? Tanto vale ascoltare i suoi. Le persone intelligenti non temono i confronti con gli intelligenti, al contrario li invocano. Due uomini intelligenti sono meglio di uno, ma due discorsi intelligenti sono lo stesso discorso. Tanto vale lasciarli alla loro Unicità. Nonostante la molteplicità delle intelligenze che li sanno concepire. 
La verità è una, non conosco di più singolare della Verità.