venerdì 27 aprile 2012

I Signori dell’economia globale



Isabella Consoli


Nel 1944, a guerra ancora in corso, le Nazioni Unite convocano a Bretton Woods una conferenza mondiale di tutti i paesi alleati stretti attorno agli Stati Uniti e al Regno Unito. Pianificata la futura vittoria, gli alleati si propongono di ridefinire il regime degli scambi internazionali andato in frantumi dopo la crisi del 1929. Il commercio mondiale caduto a livelli prima mai visti, con una enorme diffusione del baratto nei rapporti tra le nazioni, con una grande proliferazione delle monete. La guerra avendo solo messo a tacere questo disordine monetario. L' incubo della crisi ancora presente.
I rappresentanti dei paesi convocati stipulano così accordi monetari e finanziari secondo i quali nasce il Fondo Monetario Internazionale con il Dollaro come moneta di riferimento. Tutte le valute si dovranno agganciate al dollaro a sua volta agganciato all’oro. Nasce la Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BIRS), meglio conosciuta con il nome di Banca Mondiale.  Il sistema di Bretton Woods resiste fino alla prima metà degli anni ' 70, quando le pressioni sulle diverse monete causeranno la fine dei cambi fissi ed il passaggio ad un regime di cambi flessibili, ad opera del presidente americano Richard Nixon. Nel dicembre 1971 le dieci più grandi potenze del mondo accettano, infatti, la proposta nord americana di svalutare il dollaro, di permettere la fluttuazione delle monete grazie a un sistema di cambi flessibili e a una sostanziale scomparsa dell' oro come ultimo riferimento simbolico del valore monetario.
Il sistema monetario internazionale sorto dalla conferenza vede la sua fine nel 1971. A partire da 15 agosto di quell’anno le Banche degli Stati Europei, come anche la Banca d’Italia, per conto della BCE continuano ovviamente a stampare le banconote. Dopo di che, all’atto dell’emissione sul mercato, addebitano il costo agli Stati. In pratica, dopo Bretton Woods, le Banche centrali si comportano come le proprietarie delle banconote che vengono emesse, tuttavia mancando ormai della riserva aurea che riscatti il denaro emesso in termini di valore.

A una banconota emessa dalla banca centrale dovrebbe corrispondere  un equivalente in valore. Il valore di riferimento è l’oro. 50 euro devono equivalere a 50 euro di oro. Se quell’oro non esiste i 50 euro non esistono. Sono virtuali, non sono reali. Sono una cifra metafisica. Renderli concreti e correnti conduce a trovare un nuovo corrispondente in valore reale. Questa ricerca di materializzazione del denaro emesso (incarnazione dell’idea nella cosa reale) si esprime come la necessità che si indirizza su beni corrispondenti, sostitutivi dei beni assenti, quindi nella domanda che si articola nella richiesta di risarcimenti attraverso cui è possibile accedere al denaro degli Altri. La domanda che genera il debito degli Stati. Inabili a colmare la mancanza iniziale delle Banche Centrali. 

L’opera di un autentico paradosso. Infatti i cittadini degli Stati si scoprono i debitori della moneta cartacea o elettronica emessa sul mercato a costo zero, allora che le Banche rispondono che, al contrario, i cittadini degli Stati sono i “creditori” della valuta emessa sul mercato a costo zero. Alla domanda tuttavia di paradigmare, di dare un sostegno logico all’affermazione: i cittadini sono creditori e non debitori,  le Banche rispondono che “ci devono pensare sopra”. Vale a dire quanto elementare teorizzare il debito degli Stati alle Banche, tanto complicato fornire un modello logico di sostegno all’idea del debito bancario. 
Una invenzione geniale e semplice. Volgere al passivo la moneta che in partenza alla Banca Centrale non costa praticamente nulla. Fatto salvo il costo dei macchinari, della carta e dell’inchiostro
Il paradosso tragi-economico corriponde per inversione al paradosso etico e linguistico: ogni significato possieda un significante, ogni azione umana corrisponda a una messa in “essere” di un bisogno ideale che la precede.


 La mancanza (l’assenza) che genera il bisogno, nasce da un Fondo presente in ogni uomo. Esso è il niente che ha bisogno del qualcosa. Il quale fondo dell’essere rappresenta il “patrimonio” dell’essere. Il patrimonio dell’essere è il Niente. Al contrario della Banca il cui patrimonio non deve corrispondere al Niente, ma a Qualcosa. Non essendo la Banca un essere, ma il prodotto di esseri. Una cosa in essere, ovvero una cosa che esiste. 

  Essere e esistere infatti lavorano per inversione. L’Essere attinge al Nulla, l’esistere attinge a Qualcosa. 
Nella sua dimensione sociale.economica, l’esistere, l’uomo attinge al proprio fondo patrimoniale (il valore, la capacità, la forza, la cultura, la competenza) prima di mettersi nella corrente dell’opera. E monetizzarla concretamente. Sul piano teorico il prezzo dell’opera deve corrispondere al valore dell’opera. Un medico viene stimato e ovviamente stipendiato in base al valore sociale del suo operato, venendo egli e la sua opera a colmare l’assenza di quella data mansione e la relativa domanda sociale di colmarla. La fortuna di un romanzo è funzionale al riconoscimento della valentia artistica dello scrittore. Un artigiano chiede il corrispondente in denaro del valore del suo prodotto finito. Ogni valore aggiunto al sociale corrisponde al suo prezzo. Tutti dobbiamo mangiare. Senza il cibo l’uomo cade nella condizione dell’interruzione dell’esistere. Tuttavia l’uomo non è puramente, semplicemente ciò che mangia  teorizzato da Feuerbach, l’Uomo è chi, attingendo al patrimonio, è in grado di entrare nel mercato del lavoro e produrre ricchezza per sé e gli altri. 
avviene la sintesi tra la Ragione pura - il pensiero che viene prima dell’opera ma già la contiene in divenire, come una fotografia -  e la Ragione pratica, l’incarnazione del pensiero nella cosa. reale. l'Azione dell'opera. 

   Da queste premesse si deduce che l’uomo rappresenta la sintesi del Pensiero Originale, la Creazione. Il pensiero che genera il bisogno partendo da un Niente di fondo – l’assenza - o la ... domanda dell’amore. E il valore che genera il bisogno di incarnarsi nell’opera -la domanda del sostentamento- partendo da un fondo che contiene qualcosa
Il valore-ricchezza della persona. 

Limitandoci a cogliere questi due atteggiamenti fondamentali possiamo affermare che le due domande originali dell’uomo pretendono l’azione del ritorno: la risposta dell’altro. Ritradotta nell’alimentazione dell’essere, il sentimento, nell’alimentazione dell’esistere, il nutrimento. Entrambi fattori che riforniscono dell’energia. 


Se manca dell’alimento spirituale e corporale l’uomo, per quanto valente, perde energia perdendo l’esistere e il senso dell’essere. 


   Negata la risorsa energetica, l’uomo decade nel relativo dal proprio valore originale-assoluto, venendo, per giunta, a trovarsi di fronte a un bivio terribile, una ipotesi a due incognite
 Sopravvivere o soccombere.  


In pratica attingendo al patrimonio (il niente-valore generatore) per soddisfare il bisogno di colmarlo, l’uomo che così agendo pensa di trovare la risposta al suo bisogno, trova invero la risposta del niente. Niente (il bisogno dell’affettività) a cui rispode il niente (il disamore) e qualcosa (il valore) cui risponde ancora il niente (il disvalore). 

  Causa il bisogno della sopravvivenza, negato il senso di partenza, negato il valore di partenza, l’uomo cade nel relativo, nel transitorio come una cosa qualunque. Si scopre stretto a operare fuori dall’assoluto che lo distingue da tutti gli altri elementi del creato, fuori dalla legge che lo prevede il Superiore, il Maggiore. 
Sopravvivere fuori dalla legge apre una ulteriore diade tristemente risolutiva. Operare nella direzione del parassitismo e/o nella direzione della delinquenza. 


Secondo disgiunzione dalla legge che lo predica il superiore, la sopravvivenza del singolo caduto nella dimensione dell’inferiorità ricade sull’altro, come di prassi nel sistema animale e vegetale. Dove uno è alimento all’altro, il pipistrello si nutre di zanzare. Il fungo, per vivere, ha la necessità di nutrirsi a spese di altri organismi vegetali o animali, viventi o no.  Entra in azione il sistema del parassitismo, vale a vivere in simbiosi per condividere l’alimento dell’altro. Sul piano morale e sociale corrisponde alla messa al servizio del potere per succhiare parassiticamente benefici e affermazione sociale. L’opera di molti, di troppi in ogni società civile, sia pure mai come in questa nostra era globale. 
Personaggi di dubbio o nullo valore saliti agli onori della ricchezza della politica dell’informazione della mondanità. Del potere. Le conseguenze sono davanti ai nostri occhi sgomenti .................
  
   La seconda ipotesi di sopravvivenza opera secondo la logica del crimine. Vale a imposessarsi in chiaro dell’altrui ricchezza. Delinquere. Sul piano collettivo, dal fondo delle società, il cui patrimonio di partenza corrisponde al degrado socio-morale, la miseria, la violenza, entrano sul mercato le varie  Delinquenze Organizzate. Una seconda voce economica di sopravvivenza all’interno dell’economia ufficiale. 
In entrambi i casi la password della sopravvivenza è la formulazione della diade succhiare e rubare. 
La seconda incognita corrisponde alla fine. La quale fine parimenti apre due sottoscelte. La morte eroica. O la resa al sacrificio. 
Entrambe le incognite tuttavia postulano l’azione sacrificale (la morte) quale il veicolo della salvezza. O la morte dell’altro, o la propria. 


Il discorso si applica con perfezione all’ipotesi del signoraggio bancario. Parola antica che intende il diritto-monopolio del Signore di battere moneta nel suo Feudo. 


    Accade talora che il denaro battuto perda il corrispettivo in valore. In assenza del fondo. 
La soluzione che si apre in forma di diade è la medesima che si apre all’uomo in esaurimento energetico: il parassitismo e il furto, oppure la fine per esaurimento energetico in un sistema chiuso (la terza legge della termodinamica) 
Non esiste un sitema più chiuso del sistema bancario. 

   La Banca Centrale (quella che batte moneta) tuttavia non intende soccombere. Infatti la terza legge non ha modo di postulare la totale fine energetica, il punto zero in natura è un non senso, una non possibilità. 
Impossibile per analogia che il sistema economico-finanziario generato dal sistema del capitale possa chiudersi a costo zero, senza le sue vittime, si racconta infatti che ciò comporterebbe la catastrofe dell’economia occidentale. Oppure, obbietto io che scrivo, segnerebbe la fine di chi, occultamente, manovra le banche da una postazione invisibile. 
Nondimeno la possibile cadenza finale di un sistema economico non può, non deve essere eseguita dallo strumento della morte. Come dire la musica non può generare il silenzio. Satana non può scacciare satana. Dio non può negare se stesso. 


Insomma la fine non può essere battuta con la fine! Della libertà dei popoli..e anche di loro vite, quanto si stanno suicidando in questi bei giorni ipertecnologici? 


Questo è un concetto bellico, affatto un postulato della civiltà. E’ un non senso difendere la Pace mediante l’aggressione, ciò vale a decretare la fine di molti per salvare tutti. 
Tutti chi? 
I sopravvissuti. Un termine insensato, già che i sopravvissuti non sono affatto i tutti, sono solo alcuni fortunati! Per confermare la parola sopra-vivere occorre coniare la parola sotto-vivere, equivalente al sacrificio. Solo togliendo i suffissi sopra e sotto rimane la parola vivere. La parola della Pace. Più semplice, meno costosa in termini di perdite economiche e umane. Che senso abbia allora garantire i sopravvissuti fortunati (scambiati per i tutti) quando soltanto la pace e la giustizia garantiscono le vite di tutti? 


Le Banche, allora che si trovano a risolvere la diade, sembra, pendano per la soluzione dei tutti apparenti, o i sopravvissuti fortunati. 
A onorare il motto: Homo Homini Lupus. La legge del più forte. Poiché le Banche sono i più forti e potenti aggregati di uomini, non è assurdo recitare: le Banche i lupi degli uomini. 
Se dunque Satana decide di scacciare satana, Dio negare sè stesso, l’uomo finisce per negare l’uomo. Sopprimere sé stesso mediante il sacrificio dell’altro più debole. Gli uomini (le Banche sono pur sempre un aggregato di uomini) che sopprimono altri aggreggati di uomini.
Chi sono questi aggregati destinati alla morte sacrificale? Gli Stati, gli aggregati di uomini. 
Battendo moneta senza il corrispettivo in valore (l’oro) viene precisamente a riformularsi il teorema della salvezza di tutti attraverso il sacrificio di molti: il valore del denaro senza valore sono gli uomini che compongono uno stato.
 Le Banche risolvono in tal modo l’ipotesi della loro fine svolgendo l’incognita mediante il parassitismo, gli stati divenendo il patrimonio, il valore di quel denaro senza valore emesso dalle banche. Loro (gli Stati), non l’oro, chiamati il “fondo” di quel denaro emesso sul mercato. 


Ecco l'uomo che diventa fondo, nutrimento, mezzo. Giammai più una persona.

Soggiacendo al principio bellico-criminale gli Stati si indebitano alla potenza, dovendo nutrire in valore le Banche emittenti il denaro. Ma a chi debbono il loro debito? A degli “enti”? Delle cifre? All’astrazione economica? 
Apparentemente. Invero a degli uomini. Dei Privati o dei Gruppi di privati. 


La Banca d’Italia, per esempio. è una società per azioni gestita da privati. 
Specificando: a differenza di altri paesi dove la Banca Centrale è Nazionalizzata, di proprietà dello Stato, la Banca d’Italia corrisponde a un Ente di diritto pubblico con delle quote di partecipazione di privati, tra i quali privati incontriamo le “ex Banche Pubbliche” ora privatizzate. Stiamo parlando dunque e comunque di privati e di aggregazioni di “privati”. 
Come possibile dei privati o club di privati (la lista dei partecianti al capitale di Bankitalia: Intesa San Paolo, Unicredit, Assicurazioni Generali per fare due citazioni e accreditare la tesi del conflitto d’interessi) come possibile vengano detti “privati” cittadini a essere i proprietari di tutta la moneta che viene emessa, trovandosi contemporaneamente a essere i proprietari del controvalore, gli Stati indebitati? Che non sono affatto un’ente, una cifra o un’astrazione politica. Ma aggregati di uomini vivi. 
Nondimeno accade sotto i nostri occhi. 
Chi agisca dietro questi “privati” corrisponde a chi possieda valori in termini di materiale umano, detti gli schiavisti dalla notte dei tempi. 
Gli autori che operano per mano bancaria, da sempre battono moneta. 

Sono le dinastie. 
La Cupola dell’economica mondiale. 


Opere del pittore Claudio Giulianelli.

                                                                Il grande Magoricham
                                                                Il grande Affabulatore



domenica 22 aprile 2012

Il danno dell'illusione

Buongiorno Italia
 di Stefano Perni




 RiformaMentis: Se non possiedi l'antidoto della conoscenza, che ti svela i meccanismi di controllo di massa, non puoi proclamarti un libero uomo...Ti resta solo la venefica illusione di crederti tale.

Il fatto:

S.P.: La regina è persa, la corona le è stata strappata da un gruppo di non eletti per affidarla permanentemente ad un manipolo di uomini di pari status, ma sovranazionali: ed è l'inizio della fine; il punto di non ritorno. Irreversibile, o reversibile non più con strumenti democratici e civili, nonostante i responsabili di questo stupro siano stati giuridicamente denunciati, poiché ci hanno messo contro la nostra stessa Costituzione, modificandola vigliaccamente nell'assoluto silenzio dei media asserviti. Di civile c'è rimasta solo la rivoluzione, da contrapporre ad un futuro di crescente totalitarismo, utile, se non altro, a riguadagnare la nostra dignità.

Il popolo si sta lentamente svegliando (a giochi fatti) dal sonno indotto della speranza alimentata dall'inganno. Recita la regola seconda di Noam Chomsky:
 Creare il problema e poi offrire la soluzione. Questo metodo è anche chiamato “problema – reazione – soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” che produrrà una determinata reazione nel pubblico in modo che sia questa la ragione delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: creare una crisi economica per far accettare come male necessario la diminuzione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.

La speranza nel "salvatore", lupo travestito da agnello nel nostro gregge, è stata la diretta conseguenza dello spauracchio spread, creato all'uopo, al pari dell'uomo nero per l'infante, per spaventare e controllare la cittadinanza, per condurla verso un default controllato, uno smantellamento dei suoi diritti, uno scippo della sovranità ed una svendita del suo patrimonio. Il tutto giustificato in nome del sacrificio consumato sul sacro altare del dio potere: che ha forse il potere di risparmiare le nostre vite da un benessere acquisito, forse il potere di alleviare i nostri sensi di colpa per una condotta sopra le righe e troppo spesso al di fuori della legalità.

Monicelli sulla speranza:
 "La speranza di cui parlate è una trappola, una brutta parola, non si deve usare. ... Mai avere speranza! La speranza è una trappola, una cosa infame inventata da chi comanda."
"l'illusione è una trappola", precisa Isabella Consoli, "la speranza è un movimento dello spirito, l'illusione è un moto psico-sentimentale, tutto il resto è vero... Si tratta di ritrovare il... METODO. Meta odos, parola greca: senza metodo anche il meglio è deperibile, dispersivo."


L'illusione, alimentata dalla paura, ci ha resi ciechi struzzi nell'invitante sabbia. L'inganno ha corrotto i fondamenti della nostra umanità e ci ha sottratto il nostro essere prima ancora che i nostri averi... I nostri fratelli greci li abbiamo lasciati soli innanzi ad un rovinoso destino, illudendoci che non fosse il nostro, che non ci riguardasse. Gli abbiamo voltato le spalle, trattandoli come appestati e: "speriamo che non capiti anche a noi quello che è capitato a loro...". L'Europa vigliaccamente unita nell'interesse del proprio singolo orticello: esattamente quello che "loro" si aspettavano da noi.

Il MES (meccanismo europeo di stabilità - leggasi pareggio di bilancio) si presenta con una veste innocua, con parole apparentemente trasudanti giusto intento: l'ennesima illusione di significato che caratterizza i termini del nostro tempo. Il MES (o ESM) ci sottrae la nostra sovranità decisionale interna a fronte di un debito matematicamente inestinguibile (100 miliardi annui di soli interessi!), questo dopo averci già sottratto la sovranità monetaria (origine di tutti i mali economici). Ma anche i pochi sonnacchiosi italiani appena destati, in maggioranza, non sanno di cosa stia parlando. Invito comunque tutti ad ascoltare l'intervento di Monia Benini:




E' utile ascoltare il silenzio in certi momenti, ti racconta più delle parole: nessun media ha dato la notizia del cambio costituzionale e soprattutto trattato delle sue conseguenze. Ci hanno tenuti impegnati con l'agenda degli argomenti che hanno, di volta in volta, diligentemente redatto per noi: quindi ci siamo trovati enormementi sorpresi delle truffe leghiste (stupore!) e ci hanno imboccato a parlare del Trota piuttosto che del problema evasione, della nave affondata piuttosto che dell'ultimo ragazzo spirato nell'ambito sportivo (per cui Napolitano si è disturbato ad inviare fiori come non farà per suicidi attribuibili ad una criminale condotta economica di Stato). Ci siamo trovati burattini nelle mani del ventriloquo, nostro padrone, nostro Grande Fratello, Maestro Venerabile che ci ha mosso le labbra per farci dire che in fondo quello che stiamo facendo è quello che dovevamo fare: ce lo chiede l'Europa.

Ora l'agenda prevede l'argomento Cinquestelle: tutti guardano così a Beppe Grillo, alle sue esternazioni attribuite all'antipolitica (sempre perseguendo il filone dello stravolgimento della parola), là dove la cosiddetta politica si è venduta per trenta denari. Tutto, pur di non parlare di quello che conta (regola prima di Noam Chomsky - la distrazione)

"Chi dobbiamo votare?", "Cosa accadrà? Ho paura"... Questo mi chiedeva ieri la gestrice della copisteria che sono solito frequentare: una ragazza, prima di me, gli aveva illustrato quel che rappresentava per la nostra vita reale il MES (non poteva averlo appreso dalla tv!). Così le ho risposto:

"Molto di quanto sta accadendo è colpa nostra: abbiamo lasciato fare, ci siamo illusi agissero per il nostro bene e l'abbiamo pagata davvero molto cara. Moltissimo è colpa loro: ci hanno educato alimentando la cultura del disinteresse della cosa pubblica. Sistemati nei posti di comando, non ci hanno poi fornito gli strumenti per comprendere e fare consapevolmente le nostre scelte: del resto non avevano nessun interesse a fornirceli.
Il nostro paese seguirà la sorte della Grecia, che non ha la forza di reagire perché è stata lasciata sola. L'unica efficace risposta unitaria ci sarà quando molti paesi si troveranno nella medesima condizione, allora saremo di fronte ad una scelta: rimanere schiavi di questo sistema neoliberista capitanato dalla massoneria economica ed accettare di essere ridotti nella conduzione di forza lavoro a bassissimo costo, oppure reagire riconquistando i nostri diritti, la nostra moneta, i nostri territori, la nostra indipendenza. Non abbiamo comunque di fronte una soluzione indolore che ci risparmi da un tracollo economico, questo sia chiaro. 
Loro (documentatevi chi sono "loro", perché sono i nostri nuovi padroni) sono sempre tre passi avanti a noi: è illogico pensare che non abbiano previsto il parziale declino dei partiti oggi loro complici: sanno perfettamente che se il futuro prossimo è la recessione e il totalitarismo, a seguire ci sarà, con la fame, una guerra civile - che di per sé, come soluzione estrema, rappresenta già simbolicamente la nostra sconfitta per aver permesso a noi stessi di arrivarci. Il problema è che molti si troveranno a farla senza nemmeno aver capito come ci sono stati condotti: la mancanza di consapevolezza e quindi di lettura della coincitata realtà che gli si porrà davanti darà loro modo (ai manovratori) di inserire a capo della rivolta i loro uomini, per cui avremo solo l'illusione, a condizione di aver successo, di aver fatto una scelta che ci avrà ridato una sovranità. Per questo ci vuole una grande consapevolezza ed informazione di quanto sta accadendo.
Non c'è oggi, in questa guerra tra democrazia e capitalismo neoliberista, una soluzione priva di conflitti (ce l'avevamo fino a ieri), perché con il pareggio di bilancio, prima di ogni cosa, si dovrebbe rimettere mano alla Costituzione (non è possibile risistemare con un referendum): questo significa che un governo, in larga maggioranza, dovrebbe votare seguendo tutto l'iter delle camere, come hanno fatto oggi all'insaputa dei cittadini. Le televisioni ed i giornali sono controllate oggi come lo saranno domani, non avremo mai un governo tanto forte da poter scegliere consapevolmente in questo senso.
Il movimento di Grillo sarà presente significatamente nel prossimo governo, ma il parlamento non avrà comunque potere, così costituzionalmente svuotato dal pareggio di bilancio che va ad inficiare altri fondamentali articoli della Costituzione. Ci manovreranno dall'Europa dei banchieri chiunque siederà sulle nostre poltrone.
Il programma Cinquestelle è indubbiamente quanto di meglio abbiamo ora in Italia: fin troppo semplice lodare la sensatezza delle intenzioni di questa nuova forza politica al confronto della scelleratezza quasi ostentata (eccessivamente direi) degli attuali partiti. L'unica domanda da porsi, per quanto riguarda Grillo e la società Casaleggio che ne cura l'immagine, è se sono puliti o hanno anche loro gli stessi burattinai alle spalle...
Se non fanno parte del teatrino, allora questo Grande Fratello ha previsto di lasciare il cerino ad una forza fuori del loro controllo nel momento della gestione del disagio sociale che verrà, in attesa di riprendere le redini.
Il Vaticano in tutto questo? Sarà contento, in un periodo di crisi delle religioni, che molte pecorelle indigenti ed impaurite si ristringano a lui..." 

Buongiorno Italia: dopo aver pagato il caro prezzo dell'illusione, fate ora la vostra scelta... Ogni condizione, anche la più gravosa, ne prevede almeno una. 

RiformaMentis: La scelta consapevole è prerogativa del libero uomo.
    

sabato 21 aprile 2012

STORNELLO DI PRIMAVERA


di Stefano Molinari

dedicato a Isabella nel giorno del suo anniversario
con tanti auguri da RiformaMentis e dai due omonimi coautori, SM & SP




Fiori d'aprile,
alla bella Isabella, con parole...
lode alla mente sua primaverile.

Milano, 21 aprile 2012

giovedì 19 aprile 2012

Le 10 regole di Chomsky


Introduzione: Isabella Consoli



L’uomo muore nella fauci della psicologia quando risolta, dai manipolatori mediatici, un’arma di sterminio dell’essere. L’appiattimento dello spirito europeo il suo diventar mansueto (Nietzsche) è merito di ciò che onoriamo come la “scienza moderna” promossa da Freud a metodo di indagine dell’essere. La psicologia che lungi dall'appartenere alla scienza è l’arte dell’interpretazione, caduta nelle mani dello scientismo avanza la corresponsabile della degenerazione dello spirito dell’uomo, del suo appiattimento, la brutalizzazione del pudore, della profondità, della ricerca culturale, la capacità interpretativa. Condotte le masse a quella mansuetudine che si traduce nel “plebeismo dello spirito”..o l'atteggiamento dell’ingenua cordialità e bonarietà nelle cose della conoscenza. 

 Noam Chomsky individua la riduzione dello spirito umano al plebeismo come l’utile ricavato dall’applicazione di 10 regole fondamentali, ch’egli chiama le regole per il controllo Sociale. Posto che in questo tempo viene venerato l’utile quale divinità suprema, l’uomo divenuto l’utile della divinità, ne consegue la sua libertà interiore il nemico da azzerare. Secondo strategia, sono state previste le teorie e le metodologie ritenute  utili a spegnere ogni possibile reazione all'aberrazione del signoraggio eco-spirituale, il quale ha in serbo di ridurre l’occidente al campo di concentramento della coscienza dell'essere. Il dominio di Standardistan, di una serie di novelle che ho scritto. 

Ecco le 10 regole di Chomsky, buona lettura  

L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche. Noam Chomsky 

1 – La strategia della distrazione. L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche utilizzando la tecnica del diluvio o dell’inondazione di distrazioni continue e di informazioni insignificanti. La strategia della distrazione è anche indispensabile per evitare l’interesse del pubblico verso le conoscenze essenziali nel campo della scienza, dell’economia, della psicologia, della neurobiologia e della cibernetica. “Sviare l’attenzione del pubblico dai veri problemi sociali, tenerla imprigionata da temi senza vera importanza. Tenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza dargli tempo per pensare, sempre di ritorno verso la fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”). 

2 – Creare il problema e poi offrire la soluzione. Questo metodo è anche chiamato “problema – reazione – soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” che produrrà una determinata reazione nel pubblico in modo che sia questa la ragione delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, oppure organizzare attentati sanguinosi per fare in modo che sia il pubblico a pretendere le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito delle libertà. Oppure: creare una crisi economica per far accettare come male necessario la diminuzione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici. 

3 – La strategia della gradualità. Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, col contagocce, per un po’ di anni consecutivi. Questo è il modo in cui condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte negli anni ‘80 e ‘90: uno Stato al minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione di massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero stati applicati in una sola volta. 

4 – La strategia del differire. Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria” guadagnando in quel momento il consenso della gente per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro di quello immediato. Per prima cosa, perché lo sforzo non deve essere fatto immediatamente. Secondo, perché la gente, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. In questo modo si dà più tempo alla gente di abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo con rassegnazione quando arriverà il momento. 

5 – Rivolgersi alla gente come a dei bambini. La maggior parte della pubblicità diretta al grande pubblico usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, spesso con voce flebile, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente. Quanto più si cerca di ingannare lo spettatore, tanto più si tende ad usare un tono infantile. Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se questa avesse 12 anni o meno, allora, a causa della suggestionabilità, questa probabilmente tenderà ad una risposta o ad una reazione priva di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno (vedi “Armi silenziose per guerre tranquille”). 

6 – Usare l’aspetto emozionale molto più della riflessione. Sfruttare l’emotività è una tecnica classica per provocare un corto circuito dell’analisi razionale e, infine, del senso critico dell’individuo. Inoltre, l’uso del tono emotivo permette di aprire la porta verso l’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o per indurre comportamenti… 

7 – Mantenere la gente nell’ignoranza e nella mediocrità. Far si che la gente sia incapace di comprendere le tecniche ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza creata dall’ignoranza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare da parte delle inferiori” (vedi “Armi silenziose per guerre tranquille”). 

8 – Stimolare il pubblico ad essere favorevole alla mediocrità. Spingere il pubblico a ritenere che sia di moda essere stupidi, volgari e ignoranti… 

9 – Rafforzare il senso di colpa. Far credere all’individuo di essere esclusivamente lui il responsabile della proprie disgrazie a causa di insufficiente intelligenza, capacità o sforzo. In tal modo, anziché ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e si sente in colpa, cosa che crea a sua volta uno stato di repressione di cui uno degli effetti è l’inibizione ad agire. E senza azione non c’è rivoluzione! 

10 – Conoscere la gente meglio di quanto essa si conosca. Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno creato un crescente divario tra le conoscenze della gente e quelle di cui dispongono e che utilizzano le élites dominanti. Grazie alla biologia, alla neurobiologia e alla psicologia applicata, il “sistema” ha potuto fruire di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia fisicamente che psichicamente. Il sistema è riuscito a conoscere l’individuo comune molto meglio di quanto egli conosca sé stesso. Ciò comporta che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un più ampio controllo ed un maggior potere sulla gente, ben maggiore di quello che la gente esercita su sé stessa. 

Noam Chomsky  


mercoledì 18 aprile 2012

La Gaia Morte

Isabella Consoli 


L’Italia è disfatta, scrivevo ieri sera a proposito del disastro di nostre vite. L’Italia è disfatta, ora possano disfarsi gli Italiani.. dal governo svenditore il pensiero gentile di offrirci democraticamente l’estrema libertà di mandarci al diavolo di nostra mano.  Eutanasia di una nazione, il monito che Secondo Krugman premio Nobel (e coloro che conservano frammenti di cervello) prende i colori dell’Europa Unita: l’Europa si sta disfacendo di sua mano, l’arma del delitto il disastroso non senso economico. Krugman accusatore propone cifre e dati, come ovvio la protesta di un crimine pretenda prove circostanziate. Secondo prove indiziarie d’aria e parole in Italia si montano i processi! Nel crimine contro l’Europa  quando conserviamo la prova regina del delitto di massa, nessun altro pretende giustizia.. eccezion fatta i premi nobel e coloro come me come voi lettori come la mia vicina di casa di settant’anni. Un altro caso irrisolto..
 Provavo un senso di vergogna mista a compassione quando del nostro pregiato nocchiero assistevo a le coup de theatre finale del secondo atto: il parlamento svenduta l’Italia alle varie Piazze Affari alle varie Wall Street ha condotto se stesso e la Res Pubblica sul dolente ciglio del baratro. Tanto altro ancora ieri sera s’è detto e scritto.. e bene qui la vergogna mi sommerge: diciamo e scriviamo, liberi pensatori solo possiamo dire e scrivere. E irrobustire il numero degli“esodati” dalla patria insieme alla ragione, l’onore, la gloria. Mentre dal patrimonio dell’umanità da tempo estromessa l’intelligenza, dal patrimonio del sociale estromessa la Potestà. Siamo tutti dei Parolisi, a somiglianza di quel gentiluomo abbiamo disonorato noi stessi come popoli, come singoli, come uomini dotati di ragione e di pensiero, di volontà.


   Eravamo talmente impegnati a tradire la nostra intelligenza che non ci accorgemmo ch'essa da tempo ci aveva abbandonato 
Provo un senso di imbarazzo leggendo le parole dello stesso Krugman premio Nobel, le infuocate accuse che leva alla stupidità intellettuale dei reggenti europei mi lasciano a dire poco perplessa: per carità, sacrosanta l'accusa: le misure di Austerity non migliorano le dinamiche dei debiti..bella scoperta, grazie premio Nobel, aggiungo le affossano senza rimedio. Ma bene in tale sacrosanta ovvietà risiede l'assurdo del comportamento dei nocchieri di questa livida palude-Europa-Italia. 
   
   Credo quia absurdum


L'assurdo volle che al timone d'Italia qualcuno piazzasse quel gran cervello di Monti, il super esperto di economia, il quale all'attivo di sue gloriose azioni vanta la rottura della scatole di Microsoft, l'aziendina fondata da Bill Gates che in fattore genio non è secondo a nessuno..ma si sa..il genio non aiuta a superarsi in probità! 
Il genio dei Monti e fratelli  risiede al contrario nella scaltrezza … dal momento che tutti i nostri probiviri, quasi senza eccezioni dall’ultima Escort di Montecitorio al Presidente della Repubblica in persona, mediante una scaltra ingegnosità di maniere, di ripeghi, persino di Sacri Principi, hanno saputo artificiosamente e a posteriori assumere l’apparenza di quella Probità, di quella solidità di "studi preliminari e di cultura" senza perciò ingannare sé stessi, senza soffocare durevolmente la voce della loro cattiva coscienza, a dirla con quel geniaccio di Nietzsche!  Vuole dire che dietro l’assurdità di una manovra economica detta.. fattiva.. quanto perfettamente intesa a disfare il poco che resta d'Italia, si nasconde l’artificio.. Né capisco come un premio Nobel della levatura di Krugman parli di errore di valutazione dei signori dell’economia, quando invece dovrebbe parlare dell’ errore di valutazione dei popoli. Che si sono affidati a costoro. 
  I nocchieri della coscienza cattiva sanno con perfezione quello che hanno fatto! E perché lo abbiano fatto. Che un’economia non si risollevi mediante l’affossamento è concetto che non pretende cinque anni di studi Bocconiani. Che il meno davanti alla cifra la renda negativa è concetto logico scodellato alle scuole medie.  Sfido chiunque a confutarlo. Se davanti l’Italia si pone il meno, - Italia, per riportarla allo zero della ripartenza, dobbiamo piazzare un + Italia.  
Al contrario il Primo Genio dell’economia ha piazzato nuovi meno, spacciati come antievasori fiscali!  I quali non potevano che lasciare la situazione fiscale a.. prima del meno, ovviamente. Alla sua compagnia venne offerta la ripresa economica, sempre prima del meno. Cosicché meno più meno risultasse: catastrofe e inevitabile svendita per due centesimi di Euro ai sollevatori di pesi: Banche e Piazze Affari.  
La democrazia venne venduta per mancanza.  Di tutto. 
   Mussolini, a cose fatte stimo di gran lunga davanti a Monti (né gli mancò il fegato di metterci la faccia) il pregiato Duce  offrì l’Italia all'olocausto predisposto da Hitler, Monti, il Vice,  vende l’Italia all'olocausto dell’Assurdo, dal quale nessuno potrà ritornare a casa. Una guerra lampo dichiarata al popolo Europeo dallo stesso popolo Europeo collettivamente affetto dalla sindrome del Cromosoma in più. L’ignoranza. 
Oggi spopolano i santoni del pensiero quantistico, ma i santi del pensiero razionale sono imputati di catastrofismo e, teniamoci forte, Egregorismo.. un neologismo (atroce) che intenderebbe la diffusione del pensiero catastrofista, l’istigazione alla sfiducia, la resa di ogni speranza, ogni letizia, ogni gioia.  Abili a simularsi Pensatori coloro ignorantissimi, a sproposito deliranti al limite del ridicolo (nessuno se ne accorge…this is the problem), interpretano a proposito e a meraviglia il copione dei signori della cattiva coscienza. Inneggianti lo smemoratevi dei problemi, coronatevi della joie di vivre a base di tagliatelle e due televisori in ogni stanza di casa.. danzate quali  vergini invasate dal dio dell'Avvenire..peccato non esista un avvenire. E mi viene fatto di pensare i volemose bene, volemo bene alla vita alla terra alle formiche le api e i fiorellini.. i tal santoni attivi puramente nella danza macabra sulla tomba della ragione e derivate.
Atene scrisse la Tragedia, Roma Ladrona scrive la Commedia.  


   L’uomo interpreta un frammento della tragedia quotidiana dei rovesci, dall’inverificabile al verifIcabile e ritorno. Come vestisse i panni di Jago e di Otello contendenti, di cui l’uno il mendace, l’altro l’incredulo in cerca di verifica. Caduto nel tranello della veglia. Così a riguardar d’appresso è all’uomo offerta una condizione semistabile, quando il sogno è fantastico, il reale è mendace. Forse il sogno afferma di noi stessi quanto sottraiamo al reale, forse il reale ci sottrae quel  desiderato verificabile che il sogno conferma, forse le condizioni sono così simili da non essere pienamente riconoscibili, ciò accade dalla..notte dei tempi, appunto. Il risveglio nelle epoche pre-tecniche portava il codice della guerra alle cose o il primato della prassi sulla teoria, la suprema legge della sopravvivenza imponendo e regolando l’agire e il fare umano, parlando di uomini “comuni”, o la più parte delle genti. Ad eccezione dell’esperimento Ateniese che svelò a tutti i cittadini, niuno escluso, il segreto della conoscenza dell’agire umano, riversandolo nella politica “comune”e nella comune “tragedia” Dove ciascuno dal primo all’ultimo cittadino contemplavano la Cosa (la Politica), vivendo la Cosa (la Tragedia) e vivevano la Cosa (la Politica) contemplando la Cosa (la Tragedia).  Per raggiungere un concetto doloroso e complesso: la tecnica (Politica) è di gran lunga più debole della necessità (Tragedia). 
Ci raggiunge dalla luminosa, irripetibile testimonianza  Ateniese “il frammento uomo” meschino nel singolare, “e pur  si muove e fa muovere”. Il frammento uomo capace di un rapporto intimo-erotico con il tutto, il cosmo e le sue leggi, così dire l’uomo nato per il Tutto e dirlo nato dal Tutto, nato perché l’armonia perfetta non abbia a soffrirne. Ogni vita è fondamento di eterna armonia. Checchè i signori santoni se ne credano i depositari!  
Una vita mancata o negata avvilisce l’armonia. Così l’uomo nasce per regolare il tutto e vive per regolarsi nel tutto, la vita che si svolge anche mancando un uomo,  mancando quell’uomo non si svolge come deve svolgersi. 
Mancare, vale dire mancare alla conoscenza della natura e la conoscenza del sé. 
Chi non conosce non riconosce, chi non si conosce non riconosce gli altri. Non esiste. Non fa esistere. 


Dopo Atene vennero 2000 nuovi anni di Eurostoria corposa, a capofila l’esperienza rivoluzionaria del Cristianesimo, quella certa filosofia che parla di amare gli altri, conoscere sé stessi e riconoscersi negli altri, parole che pesano quanto il cosmo, e lo alleggeriscono della “disarmonia”.  Trascorsi il paio di mila anni la prima notizia che leggo quando mi risveglio nella civilissima età 2012 è il decesso di una donna legata e abbandonata in un Pronto soccorso di ospedale. Più o meno come Italia nostra legata e abbandonata nel pronto soccorso BCE!!! Roma ne registrò l'ingresso , l’Urbe. Non parlo di Roma sita ai confini della civiltà, parlo di Roma-Italia, la capitale della cultura. Quella che, si dice, Nerone abbia mandato in fumo per ricostruire più bella.
Coloro che la mandano in sterco oggidì come intendano rifarla è quesito interessante. 





lunedì 16 aprile 2012

E Dio creò la Lega Nord

di Isabella Consoli



Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur. Mentre a Roma si parla Sagunto viene espugnata. 

Nata sotto il segno dell’anticipazione, la sempre valida, amara constatazione ha raggiunto i confini del tempo,  in progressione d’epoca riadattata la sorte di Sagunto, ora espugnata, ora distrutta, oggi espropriata. Del senso.  Domani chissà. 
L’uomo è sempre quello, Roma e  Sagunto due simboli. Le tessere di un mosaico che cambia con il procedere della storia per  convocare l’invariabile. Lo capisco leggendo i giornali, ed è amarezza la fantasiosa variazione sul tema dell’immobilità in cammino, il valore del vuoto a perdere. Sui giornali non si parla per non dire, al contrario si parla per dire, dire eccome, dir profuso, ma come lo si dica è il quesito. E quanta vita abbia il detto un altro quesito. Par di capire la vita della parola pari la vita della farfalla.  Il fatto che si parli per dire, qualcuno dice anche molto bene, qualcun altro lo scrive discretamente, non ci consoli, l’orrore sta nella domanda se parlare abbia un senso. L’Arlecchino pluriservitore di padroni che è la strabiliante produzione d’informazione, io lettrice io scrittrice  interpreto una maschera a mezza via tra il grottesco e la tragedia e tale m’interpreto in essa. 

   Dire dire, e dir bene e dire appropriato e dire sdegnato e dire possibile, tutti i dire che si posson dire fino al dies Irae, sono la caricatura, evidente e volontaria, di “quell’altra mascherata, continua d’ogni minuto, di cui siamo, uomini, i pagliacci involontarii”. Due ii perché Pirandello mise du i. La battuta è sua e la lascio, l’amo e la faccio mia così com’è. 
  Mi domando allora sia meglio per noi scrittori, tessere tra le tessere della tragedia  in maschera, rimisurare la distanza dalle cose. 
Nessuno ha più cura delle cose di colui che sta al di sopra delle cose. Non è di Pirandello la battuta, è mia. 
Riavviare il meccanismo arrugginito dello stare sopra, la scrittura della cosa, non per la cosa, Sagunto forse si sentirebbe meno sola nella sua tragedia annunciata, e anche la Padania. Così il tempo impiegar che sulla terra c’è stato dato.. a sperare di aprire un varco di senso nel mare di parole. Stimo i colleghi editorialisti, accadeva che leggessi una degnissima penna che titolava, meschina, mesi fa: "anche il salotto buono, pagherà il suo pedaggio al governo Monti. Quando non mi meraviglio affatto della presa in giro, mi meraviglio venga scritto con i toni della rivelazione che: …”l’intreccio di cariche,il grande nodo dell’immobilità del capitalismo italiano, la barriera conservatrice levata contro la «creatività distruttrice» di Schumpeter…”  venga prima o poi reciso di netto come il nodo di Gordio. Si tagli ciò  che non si può sciogliere,  insegna Alessandro il Macedone dalla vetta della sua creatività distruttrice.  
L’autrice di rispetto non ha intuito in tempo non sospetto, che la scienza e la tecnica son creature che non guardano in faccia a nessuno? Ovviamente il tempo di rimettere le cose a sistema non è il minuto, l’ora o il mese, la storia apre lunghi intervalli tra un sistema e il successivo, i famosi tempi del metabolismo. Dapprima il popolare poi a salire su su su fino alla cima, il famoso salotto buono dove l’amministratore delegato di Mediobanca è contemporanemente vice presidente di questa o l’altra megasocietà privata di Assicurazioni –  si chiama conflitto di interessi – o l’ex  ministra presiede fondazioni e società privatissime di cui poco si sa, in cui molto di lucra. Si fanno girare soldi e poltrone nella Roulette Italiana, solo non esiste il pathos, manca la pallottola del Cacciatore, il tavolo da gioco è sempre lo stesso, le persone che puntano sono sempre le stesse. Il Croupier è sempre lo stesso, il potere. La montiana condizione del “fisso che annoia”.. e  mi viene da ridere pensare a Monti in frusto pastranino mentre riverisce indifferente e ironico le signore dalle statiche scollature –  il seno rifatto è simbolico del  potere immutabile – e gli uomini in sontuosi doppiopetto Armani, la demonica firma sulla quale il tempo non tramonta. Quasi quasi diventa divertente il Montismo.. ma non trovo alcunchè di meraviglioso o sorprendente che il potere tecnico sogguardi il becero potere umano contandogli il tempo alla rovescia. D’accordo, in Italia i minuti sono i secoli, nondimeno il tempo cammina inesorabile, i secoli prima o poi passano, come passano le glorie. Sacrosanto e giusto recidere di netto la testa a un potere e cieco e sordo e scemo all’equità, avvolto sopra sé stesso, in quell’atteggiamento fetale di autoconservazione che fu fatale all’Italia. E la condusse dov’è. 
Dov’è? questo il problema. 
Essere o non essere. Se essere corrisponde a quel potere fetal fatale, non essere avanza la salvezza. Non ho capito di chi la salvezza, ma non fa nulla. E si annega in questa pandemia del verbo facendo proprio ora questo ora quello, mentre un imprenditore spira silenziosamente avvolto il collo nella corda. Un’altra signora si getta dalla finestra, un padre alienato getta il suo bambino da un ponte.  Sui social si insulta tutto l’insultabile. Nulla risparmiando, nulla salvando, l’onore il disonore, il giusto l’ingiusto, la verità la menzogna. Tutto e il contrario di tutto, due post si susseguono alla distanza di un istante, uno benedicente la figura di Padre Pio, l’altro grottescamente insultando il Papa. L’autore.. la stessa persona! Per quadrare il conto, tento di interpretarlo credente nelle ore pari e miscredente nelle dispari mentre non si sono risparmiati su Facebook gli agnelli pasquali, le presunte “vittime animali” della Chiesa. Invero sono vittime della tradizione, ma la gente non distingue più il folklore le abitudini le tradizioni dalla dottrina. Che recita Cristo l’agnello immolato! La prima vittima! Mentre le mamme, le spose le amiche degli strenui accusatori il genocidio degli agnelli lo hanno cucinato a meraviglia!   
   
   Chiudiamo la bocca, chiudiamo le orecchie, altrimenti non sentiamo il pianto del senso, il pianto della coerenza, della logica, il miagolio disperato del gattino fatto a pezzi da qualche sadico di passaggio, lo stupore che non trattiene l’urina del bambino palestinese circondato dai soldati, o il bimbo italiano vessato, picchiato violato dalla maestra, l’urlo della madre che chiede ai Carabinieri di cercare il figlio scomparso da ore in un bosco, il quale caduto o lanciato in un crepaccio, i Carabinieri si muovono per tempo.. il tempo di lasciarlo spirare in pace dopo infinite ore di agonia. 
Il grido del magistrato onesto, non servirò più questo paese! 
Quando accade “Questo governo (Montiano) è nato per salvarci dal default ma per il dopo serve una svolta, bisogna garantire lavoro e giustizia sociale”, dice, or sono settimane,  il fondatore del Pds. Mi scusi, D’Alema, cosa sta dicendo? Lo spettacolo che la sinistra offre all’Italia non ha, mi perdoni, il retrogusto del grottesco? Ma se ne parla e noi ascoltiamo e ascoltando crediamo. Ed è giusto che crediamo, altrimenti che ascoltiamo a fare, che parlate a fare, che ne discutiamo a fare, che stiamo al mondo a fare? Che ci commuovono a fare gli accorati appelli di madame Palombelli in permanente nel salotto di Quarto Grado allorché il coniuge Rutelli non si avvede in permanente lievitazione i suoi conti correnti?  

Ed ecco arrivar lo scandalo della Lega Nord si vede,  è oggi ai primi posti del gossip, tiene il cartellone. I Primati del primato chiamerei Bossi e la sua banda di malfattori. I Lombardi che furon gente seria operosa e di parco verbo.. il ridicolo incolse ad avere inneggiato al Barbaro conquistatore di una Roma decadente, corrotta e incapace. O forse i Settentrionali conquistati dalle immortali dottrine scissioniste di.. facciata. Sotto sotto il  deja vù, deja sentù che la Lega si prese a cuore di contrabbandare come nuovo di zecca, o forse e banalmente ben pagata per fare. Ai confini d’Italia è noto, l’arte del contrabbando fiorente e lucrosa. 
Bossi non fu da meno di un romano decadente quando ordinò la composizione del Logo a foglia a sei punte verde che.. più davidico-esoterico e.. programmatico non poteva sperare. L’Italia nostra ammollata come il burro, ben ben spalmata sul pane raffermo di un potere nero, oscuro indegno, ignorato dai media, molto a proposito. Travaglio come mai non apri bocca a proposito del retrogusto esoterico della lega Nord?  
Ah, la robustezza della coscienza intellettual-bossiana, Roma Ladrona, celoduro, in medio stat lega, il volgar stratega (davvero è tale: volgare e stratega) seppe edificare quale antinomia tra il dire e il fare. Di pregiata fattura Italica. Tuttavia lo forzò a contraddirsi sistematicamente quasi a ogni passo, per chi ebbe orecchie per ascoltare e occhi per veder..ci chiaro! A braccetto la Lega con il fondatore d’Impunistan e i correligionari della Pidiellina mediocrità .. sbattuta negli occhi vacui, ignoranti di noi signori settentrional-creduloni. Scodellare al “Sol Padano dell’Avvenire” la scissione, il nuovo corso della robusta onesta vigorosa nettezza dell’agir padano (ex austriaco), mentre, in gran segreto, mantenere e farsi mantenere dalla filosofia tangente al Godi tu che godo io. Le libagioni non conoscono latitudini, men che meno i sacrifici umani! Prassi diabolicamente immutabile.  
   Bossi & correligionari - coalloggiati - codepravati - covenduti- viveste mangiaste moriste (politicamente of course) come dei Volterriani, candidi come colombe e furbi come le serpi. Nelle vostre mistiche contraddittorietà. 
Ed ecco, oggi crescere i faldoni, migliaia di parole elaborate dai giudici inquirenti, parole parole che apriranno i processi, ma come si chiuderanno è il quesito. Se si chiuderanno come chiusero i battenti i processi di Mani Pulite, come chiudono i vari processi Mills&C. li leggo un gran perdita di energie e di Euro. Quei pochi euro che restano dalla ventennale carneficina. I Leghisti  che andranno a sentenza, hai visto mai che nel 2045 a sorpresa un processo si chiuderà a "gloria prescritionis?" Gli imputati eccellenti probabilmente sulla sedia a rotelle o all'ospizio o al cimitero.. Ca vulimme fa, così va il mondo, pardon così andava nel secondo millennio..  
Mari di parole, bene a  proposito, dov’è finita una certa notiziola che informa: sono anni che la casa del Senatur è interdetta al pubblico. Avete capito bene, nessuno può entrarvi fuor degli abitanti, nemmeno qualche gentile ospite della famiglia. La stranezza della vicenda ancora può colpire le coscienze mediocrizzate al mangio bevo qualsivoglia orrore tanto non lo metabolizzo, abile qual sono alla defecatio!  Un global lassativo l’informazione che viene e va, come l’amore di Fabrizio de Andrè che qualcuno non crede affatto sia morto di spontaneo cancro! Forse ne sapeva qualcuna di troppo il nostro menestrello preferito.. si preferì coprire di Rose Rosse il suo eterno riposo. Parimenti quel trasgressivo Gaetano.. par che nell’ambiente canterino ne accadan di cosacce da occultare. Come a casa del poeta Trota.. ma alla fine che accadeva in quella casa da mettere in panico i vicini, con ogni probabilità gli autori della querela dove si parla di riti neri. 
Ve lo figurate l'ineffabile Trota mentre offre sull’altare un’ostia vivente raccattata dai fondi del partito? 
Pivetti paladina del Cristo, che ne pensasti tu, allor giovinetta in attesa di annullamento dalla sacra Rota del primo matrimonio, quando salivi all’altare del Boss per fare carriera (a Milano lo sanno anche i gatti), al Boss che allieta del suo Sole Verde la giovinezza leghista? Ti mise sugli altari del sacrificio o a te fè salva l’anima, candida creatura?  
O tempora o Mores! Non mi riesce di restare seria a pensare il Trota impegnato nella lettura del rituale nero, rigorosamente in latino, temo il risultato esilarante per gli ascoltatori, il diavolo compreso che se la ride come un folle dagli appartamenti infernali, ti costringe, povero ragazzo, a benedire il sesso di qualche idiota malcapitata.. cose che non accadono solo a Firenze o nella caserma di Ascoli! Ma si sa, tutta l’Italia è paese quando si tratta di sacrifici umani.  
  Noi neghiamo e dobbiamo negare che il simbolo della Lega è di chiara fattura esoterica, che la Lega sorge bene a proposito ai fini di afferrar le fila della giusta e sacrosanta esasperazione di un Nord efficiente e laborioso. Onesto. Viene al mondo la Lega per afferrar le fila di un potere mafioso in espansione oltre il territorio d’origine,  inteso a colonizzare Milano e dintorni.  La Lega, il trait d’union tra il malSud e l’ingenuo Nord, altro che scissione! Ma noi neghiamo ciò che evidente, palmare plateale. Deponiamo a favore della superiore autonomia leghista, della “Circostanza Lega” che titanicamente prescrisse il naufragio dei tentativi di fondare nuove energie politiche pulite nel settentrione esasperato dal sovrabbondante appetito mafiomassonico-mafiosatanista! Ebbero così, i Leghisti, ebbero di mira la fondazione della nuova mistica Padano Scissionista, la mistica dell'alienazione sarebbe dir meglio. I fondatori, a parafrsare Nietzsche, avevano “anima esoterica” e “talento massonico”  così autentici che non si finisce di provar stupore per il loro malaffare, quando di stupore non v’è traccia nelle poche coscienze sopravvissute ai conquistadores mediatici.
Hanno fatto bene a strafottere i Signori Leghisti, al loro posto avrei fatto altrettanto se non ancor di più.. venduta l’anima a qualche forza oscura non resta che pareggiare il conto con il sano, splendente, moltiplicabile denaro altrui!
E per finire, quel che nei primordi della Eso-Lega indusse ad ammettere comunque sorgente di un “libero politicare” non fu impulso o esigenza popolare, ma un Errore di interpretazione delle masse brute, che vollero vedere il chiaro dove non era che l’oscuro, non era che uno dei naturali, ordinati processi di disintegrazione dell’Italia, segnatamente la coscienza civile, una confusione bene organizzata da intelletti al servizio di forze oscure che sorgono da "Dove è pianto e stridor di denti" 
   A proposito del non morto..Gente della Libertà come state? Lo vogliamo intonare il mare di banalità scritto in un momento di estasi aloolica? In Italia non si butta via niente, né manco il fondatore d’Impunistan e il suo amico … il Leghistano.
Di buon grado li lascerei affogare nel mare verde del ridicolo, ma temo ci finiranno gli elettori a imperitura ingloria di lor stupidità! Una volta ancora….   

Auguri a tutti.

Isabella 

giovedì 12 aprile 2012

QUANDO SI CADE FUORI DELLA CAMPANA

Isabella Consoli 



A un esame di coscienza  del 2031 nel “Dipartimento Italia” delle Provincie Unite di Standardistan (ex Europa), partecipano quattro persone, tre Magistrati e un Indagato. Sono i quattro particolarmente indicativi dell’arte dell’indagine nel giovane sistema tecnosociale a Rischio Controllabile. Il Nuovo Ordine non ammette la Campana una eredità dell’Ancien Régime, per la ragione che la vuole elaborata dai mediatori della probabilità (gli sterilizzatori delle variabili) al servizio di Globalistan. Se invece andiamo a leggere una cert’ultima carta moneta germanica.. vediamo la prima dichiarazione del rischio controllato alle comunità in via di mediocrizzazione,  se bene ancora  stravaganti di personalità singolari,  incontrollabili rischi, incertezze estreme. Assecondando quel naturale humor in black,  l’antica  Germania volle imprimere la Campana nell’ultima occhiata del Marco, affidandola con arguzia al numero 10…l’ultimo numero singolare e il primo plurale. Mi raccomando, non si sappia in giro per le Provincie di Standardistan. Soprattutto il Gossip non raggiunga la tecno-triade Pace Stabilità Previsione, venuta a sostituire le imprevedibili Democrazie che la pietosa Crisi Economica Globale d’inizio Millennio graziò  d’Eutanasia.

Marciano i tre magistrati esperti, ognuno a modo proprio, verso la prevista iscrizione dell’Indagato  nel registro degli Immolati. Iscrizione che nello Standardistan  prevede la pena della Morte Economica. La pena più affliggente insieme la Morte Sociale. Consiste, la prima, nel più non potere comprare e vendere in seguito alla privazione del “Diritto di Debito”. La negazione del quale anticipa la sospensione del Diritto Fiscale, o il diritto di pagare le tasse, a Standardistan Debito e Tasse sono due voci autonome intestate a due diversi Ministeri. Ogni cittadino adulto ha diritto a pagare le tasse quando gli viene riconosciuto il diritto di tenere caro e mantenere il debito pubblico, l’inesauribilità del quale la statistica prevede mantenga la stabilità e la pace sociale.  La perdita del Diritto al Debito  prevede la riconsegna forzata del Conto Corrente e la Cifra “Personale”d’accesso, la riconsegna forzata dei beni virtuali, infine del nome proprio, detto in Standardistano: la Cifra Personale, assegnata all’individuo il suo primo giorno di lavoro o la maggiore età. Nello Standardistan non sono previsti i disoccupati.
La morte sociale prevede il suicidio della persona, la morte fiscale ne prevede l’abbandono nel passato,individuato: l’Assenza a cifra anonima: cui la formula (3+3) x 10 +(3+3) x10 +(3+3)
                                                                                    
Sono i tre magistrati: un  vecchio che viene dalla terra delle terminali democrazie graziate della  sopravvivenza forzata. L’uomo a volte s’affretta a livellarsi in cuore le impronte scavate dalla memoria, forse soltanto egli le sente o chi lui ancora, segretamente, crede abiti in alto, dove splendono solo le arie rare ritornate imprevedibili.
                                                                                    
Sono: un uomo di mezza età che conta  gli anni giovanili nel vecchio e gli anni maturi nel nuovo, incentrato sulla amara constatazione che l’esser doppio non appartiene all’ieri né all’oggi, opera sulla più gelosa parte di noi stessi, sui nostri sentimenti, sulla terra della nostra memoria l’azione della siccità. La spezza. Il potere di abbeverarla diamo all’opportunità che ci offriamo di vivere ancora, per servire noi stessi prima che il nuovo corso al quale in fondo non crediamo sì come non credemmo al vecchio. Ma non mettiamo al corrente nessuno, né meno noi stessi. Siamo probabilmente i peggiori ma non lo sappiamo

Sono un giovane magistrato nato dai Nuovi Cieli e le Nuove Terre. Il nulla da considerare il punto di partenza del suo itinerario esistenziale e professionale, da ciò appunto - il nulla del prima -  la Pace sovrana insieme alle con-sostanze Previsione e Stabilità  ha deciso di educare la gioventù di Standardistan. La marcia al futuro prevede l’appropriazione del passato e la sua archiviazione nell’oblio informatico. Il giovane, in cuor suo, è convinto di essere il libero  dei tre. E il preparato. Ha ragione, forse la libertà è l’incoscienza del dubbio.
Nei Cestoni del Computer Maximo ha  cercato di nascosto dalla Trimurti qualche sopravvissuto racconto dell’avanti-Nulla, una volta ha letto la favola di un Fu Mattia Pascal, ma non l’ha terminata, parendogli l’epilogo insensato e idiota. Insensato ritornare indietro.
                                                                                    
Il quarto è l’imputato. Ha l’età del Magistrato di mezza età, con qualche anno di meno. Lo si può dire più giovane che anziano, lo si può dire più smemore che memore dello scandalo sradicato. Non è tuttavia un pieno rinato dal Nulla-Principio.

Scena Prima.

E’ il mattino, entrano i Magistrati nella camera di restrizione, elegantemente provvista di ogni conforto. Sul tavolo di legno antico stanno ormai freddi i cibi rifiutati dal ristretto. Composto l’ampio letto, rifiutato dalla veglia.
 
Coro  Ei siede. Fisse le membra, teso nello sconcerto del giorno avanti
          il respiro, né il cibo ha consumato né il riposo. Veglia impiegato
          in pensieri pedanti sulla fallacia ludica! Si accusa il giocato offeso
          di un'accusa inconfessabile, l'occhio non solleva, dall'innocenza
          non distoglie l'intento. Roccia dura, della colpa rifiuta il conforto.
          L'oscurità ritorna del passato, dove tutto era discusso e nulla certo.
          Il reo tempo dell'incostanza patologica. ha il consiglio dell'incauto.

Magistrato Vecchio (chinandosi paterno) la notte le ha portato consiglio?

L'indagato, si stropiccia gli occhi, posa lo sguardo vuoto ora sul primo, ora sul secondo ora sul terzo magistrato, infine lo consegna al traboccante levar del sole invernale, ragionevolmente freddo.

Indagato  Non capisco se  mi trovo nel sonno. Se essere sveglio corrisponde a dove sono e dove siete, sono sveglio. Se risponde a chi sono e chi siete, sono nel sogno. Se sogno di vegliare io vi dico,  torno a essere quello che ero e vi dico quello dicevo ieri

Magistrato Giovane – Cosa diceva ieri che ancora dice?

Magistrato Vecchio (rivolto al giovane collega)  – lo hai dimenticato? 

 M. Giovane ( produce un’esplicita alzata di spalle) - Cos’è ieri?

Indagato Non voglio dilungarmi sull’ieri. Dico all’oggi che viene: il caso ha una grande parte nella storia degli uomini.  

M. Vecchio Ci descriva l’ansia del Caso di influenzare le sue azioni. Llo chiami a testimoniare in suo favore.

Magistrato Anziano Se il Caso esibisce la Cifra Fiscale, se garantisce che paga il Debito, lo ascoltiamo con favore

M. Giovane Se il Caso non presenta la Cifra, lo arrestiamo per vagabondaggio. E la sua posizione si aggrava.

M. Anziano Non si appelli a chi non può aiutarla, il Caso è una scusa…una giustificazione superata, come la speranza, la fede nel divino..

M. Vecchio (come una incertezza nella voce): il caso..fantasma di Dio..

Indagato Dio? Perché no.. non lo conosco.. forse mi conosce lui. Il mio caso non è una scusa, lo nego, come nego di avere ucciso mia moglie.

M. Giovane  Caso interessantissimo..

L’indagato si alza, si dispone a misurare di buon passo la lunghezza della stanza avanti e indietro. S’interrompe, poi riprende a camminare a segmenti spezzati

Indagato La pace sociale conquistata al termine del sacrificio.. (si ferma. Riprende a camminare)

Coro La pace si edifica sul sacrificio..

Si ferma di nuovo l’Indagato davanti il coro. Punta l’indice verso il Vecchio che ha mosso  le labbra soltanto, lo guarda perplesso; confuse negli occhi una speranza e un rimpianto.

Indagato  In nome di Quelli che fummo…allora..(punta l’indice sul Magistrato Vecchio. Tace, torna sedersi, quasi si accascia sulla sedia) perdonate se dico… la nuova fede nella stabilità, non lo so, non per cattiva volontà, ecco oggi la sento venire meno. La volete dimostrare con la mia condanna, non metto in dubbio, guai, ma.. non la conosco più verso me stesso, non è per me quale deve essere, come lo è per voi, di questo mi accuso, si io mi accuso di questo, ma solo di questo mi accuso. Non capisco più la stabilità.

M. Giovane  La pace, pretende che il sistema non si discosti dal punto di soluzione raggiunto

M.Vecchio (parlando tra sé) - Ogni soluzione genera nuovi problemi 

M. Anziano (seccamente ribatte al collega) Li abbiamo risolti. Si rivolge all’indagato, senza sfumare il tono, Dianzi ricordava quanto sangue corse per raggiungere il punto. Non vogliamo turbarlo con i dubbi di un instabile

Indagato  La cifra della perfezione corrisponde alla cifra inquietante

M. Giovane  Il punto è che lei inquieta la cifra. In nome della cifra io l’accuso dell’omicidio di sua moglie.

Indagato Non è morta per mia mano, le ripeto

M. Anziano  Torno a ripeterle per la decima volta…

M. Vecchio (con un sospiro)  Undicesima

M. Anziano  L’undicesima volta dico..  in discussione non sono la sua o la man d’ignoti, in esame non sono la sua innocenza o la colpevolezza, ma la Stabilità Sociale

Indagato  E’ uno scherzo? È uno scherzo. E’ uno scherzo.. tra bambini,  i bambini che non vogliono ascoltare.. i bambini, gli esseri senza la cifra…non ancora stabilizzati che giocano alla guerra. Ve l’ho detto ridetto stradetto, non l’ho uccisa.

M. Giovane  Noi gli instabili? Lei non ragiona

Indagato  Sto credendo che voi non ragionate.

M. Anziano  In tre rappresentiamo Standardistan, lei rappresenta sé stesso. Nel mezzo c’è la morta che non rappresenta più nulla, salvo il suo crimine.. e lei ci viene a dire che in tre ragioniamo  meno di in uno.

Indagato  E allora dite alla spiccia che io, che sono vivo, divento Nessuno come la morta. E facciamola corta. Nel mezzo oltre la morte della morta, è la mia condanna alla cifra anonima. Le morti sono tre, questo è dire bene. Il conto pareggia la differenza. Siamo pari: tre vivi, e tre morti

M. Vecchio  Conto due morti a tirare le somme del suo gioco

Indagato Tre. Nessuno è un morto. La morta è la morta. Infine la morte di nessuno. Ecco, l’idea mi desta un pensiero nuovo, che ne dite giudici: se nessuno è nessuno, nessuno è morto. Se Nessuno non esiste, non esiste che dia la morte. I morti non uccidono!  Voi ragionate male..

M. Anziano (rivolgendosi ai colleghi) Signori, è un folle

Indagato Il vostro è il gioco dei pazzi e io devo starci. Farmi credere pazzo per compiacervi.

M. Giovane  Lo ordina la Stabilità, di cui siamo i servitori..

Indagato Allora .. la folle è la Stabilità .

M. Anziano  Ciò che stabile contraddice ciò che caotico

Indagato Ciò che stabile contraddice ciò che è vero. Seduto sopra  questa sedia.. accusatoria .. sono io. Se non posso proclamarmi colpevole, altrimenti mento a me stesso prima che alla stabilità, io a me stesso rappresento il normale, ma rappresento il folle per la stabilità che mi induce a mentire per onorarla. Allora, chi è il pazzo secondo voi?

M. Giovane  (il tono sprezzante)  Sono le speculazioni dei trascorsi perditempo, che cambiavano identità perché paurosi della stabilità..

M. Anziano  È pur vero i democratici, una volta eletti cambiavano identità

M. Vecchio T’inganni collega… la cambiavano prima, una volta eletti la stabilizzavano alquanto…

Indagato Io non la cambio! Nemmeno a favor dell’eletto principio di stabilità! Che dei due, io e il principio, badate bene Giudici, dei due… è l’instabile.. quello vero

M. Giovane  Badi a quello che dice.. quando secondo lei sarebbe instabile la Stabilità?

Indagato  Quando mi riconosce normale se ragiono a modo suo e invoco la pena che non merito…

M. Giovane ( levatosi d’impeto si getta contro l’Indagato gli preme il pungno sotto il mento)                                                                 Bestemmiatore..

M. Anziano  Questo è il meno..

Indagato  Questo è troppo!

L’indagato si libera del giovane, lo spinge malamente sulla sedia. Poi, come colto da un’improvviso pensiero si ferma nel centro della stanza.  China il capo e il tono della voce

Se alla Stabilità piace darmi del pazzo, io la inganno d’essere perfettamente in me dicendomi colpevole! Una nottata intera buttato in restrizione, mi ha convinto che sono innocente.

M. Anziano  Sceglie di essere innocente dopo la sua nottata?

Indagato (si volge al Magistrato vecchio) Che cosa abbiamo scelto di essere dopo il sacrificio dell’instabilità. Se lo ricorda?

M.Giovane  La Stabilità!

Indagato  Non dico a lei che è venuto dopo, lo dico a chi viene dal prima, non potete averlo dimenticato..

M. Anziano  In sé il ricordo non esiste, è un gomitolo di stradicciole oscure che non menano mai alla principale, una invenzione che piace tramandare, alterare, eternare. Una mendace riedizione del reale. Una febbre, uno stordimento di quel che più non è.. e nulla vale. Il ricordo è una pericolosa commedia che soddisfa il nostro bisogno di interpretarci i buoni..gli innocenti ..le vittime.. il ricordo è sempre falso, ingannevole come la moneta circolare…

M. Vecchio  Collega, il ricordo dell'eroiche Campagne Economiche non possiamo cancellare. Solo, figliolo mio, ho dimenticato.. chi fosse il nemico

Indagato Padre.. il mio oggi.. inquinato alle radici, mi suggerisce una bestemmia. Mi dice il nemico sono.. i vincitori. Noi. Io stesso, vincitore, io sopravvissuto …io mi sono nemico. Mi scopro il mio nemico, prima d’essere il vostro

M. Anziano Ve lo dicevo che è un soggetto imprevedibile, caotico, corrotto. Da mandare in rieducazione o eliminare. Ancora troppi ne girano..

Indagato  Ci vada lei in rieducazione!  Ci concediamo due possibilità, essere stabilmente folli o instabilmente logici, quale cultura esportiamo da Standardistanitaly?

M. Giovane  Come entrano gli spazi aperti nella sua condizione  ristretta? badi a sè. Alla stabilità non importa ciò che lei pensa della politica estera

Indagato Neanche della verità a quanto pare. Vi dico: sono decine le persone che mi hanno visto entrare in casa quando mia moglie era già morta! Mia moglie veniva uccisa mentre ero sulla via di casa, non dentro la casa. Le analisi scientifiche provano…

Coro  A quell’ora lei doveva essere al lavoro come da vent’anni senza saltare un giorno! Questa la prova della sua colpevolezza, la prova statistica ..

Indagato  Il Caso ha voluto…

M. Anziano  Dai co’ sto caso

Indagato  Ha voluto che quella mattina uscissi d’impeto sbattendo la porta perché mia moglie mi dava il tormento. Nella concitazione dimenticai gli occhiali. Me ne accorsi a metà strada e ritornai indietro, ci sono persone disposte a testimoniarlo, perché non le interrogate?

M. Vecchio  Non se ne abbia a male.. la Curva a Campana  la prevede il colpevole.

M. Giovane  La Curva ordina che le indagini per un omicidio non debbano superare le ventiquattr’ore. Oltre la soglia della rotazione solare l’omicida la fa sempre franca..

M. Anziano La Curva illustra che 9 volte su 10 la moglie viene uccisa dal coniuge

Indagato  La statistica prevede le variabili., l’uomo è una di queste! Anzi… L’uomo è La variabile della statistica

M. Anziano (si alza e gli punta l’indice contro tonando) In Democrazia! Lei dice Che? Il suo che..sa dove se lo può mettere? Mette in discussione l’ordine sociale.
(Si volge ai colleghi) Signori è un eretico! Merita la morte sociale..

M. Giovane (con tono annoiato) Trascurabili le variabili remote nel Sistema a Campana, prevedono troppi zeri dopo la cifra. Caro signore, se vuol essere una variabile incalcolabile padronissimo. Come tale la calcoliamo, e così calcolandola, la calcoliamo un focolaio di inquietudine! E lei m’insegna.. al portatore di instabilità spetta la medesima pena prevista per l’omicidio. Ripeto la curva a Campana non batte errore!

Indagato Ribatto, se la mia innocenza è una variabile, ancorchè remota, la Campana sbatte.. quando mi pretende instabile

M. Giovane Il remoto è il trascorso.. non interessa a nessuno

Indagato Interessa alla giustizia!  Le rammento, ieri mattina, per dire in breve, uscivo di casa di umore nero, lo ammetto. Non parlai non volli ribattere alla risata stridula di mia moglie, a quella promessa incomprensibile ch’ella mi aveva silurato la sera avanti  in un pianissimo improvviso come un sommesso monito: io denuncio al Debito che gli nascondi degli utili. Preferii uscir d’impeto e non ascoltare quella rincorsa di semitoni uguali nella voce gretta e poi all’improvviso la sincope, mi perdonino signori magistrati, non portavano i toni senza differenze il peso di una stabile convinzione, poi quel subito cedimento al pianto, mi raccontò al contrario di una preghiera, la supplica, affatto una minaccia. Credano magistrati, perdonatela, mi amava in quel dire ti rovino, era solo timorosa che io la volessi lasciare.  La conoscevo mediocre, ero abituato alla sua pochezza sterile… Le abitudini fanno la storia..

M. Anziano Le leggi fanno la storia

M. Vecchio (tra sé)  La stupidità è legge della storia

Indagato  Ha diviso la coppia.. quando lo scoprì crollò su sé stessa e la stupidità finalmente  uscì alla luce, dal ventre strisciando da lei come un groviglio di piume d’oca. Ditemi, ditemi voi dove il piacere a fare del male a una mediocre, che dice a un uomo sono la tua ombra.. che lo annoia della sua noia, che non lo contraddice.
Come il bene, anche il male si offre a chi lo apprezza..lo contrasta.. non è vero?

M. Anziano Lei è un estremista!

Indagato  Almeno a casa mia fo e son quel che mi piace! (Addolcisce il tono) Ricordate i periodi dei sacrifici, ricordate quegli insulsi democratici.. quasi veniva meno la voglia di sopprimerli… Erano sciocchi ciechi e inerti.. incosapevoli

M. Giovane (si leva d'impeto, quasi trasognato) Rimprovero alla mia giovinezza d'avermi sottratto all'epoca eroica delle Campagne Economiche, ah quel Gruppo Bancario, meraviglioso stratega ..generale imbattibile.. entusiasmante combattere al suo fianco..macchè al grigior dei vuoti giorni fui assegnato.. 

M. Anziano (il far sospetto) Straparli? Deliri? Tu, l'uomo stabilizzato, figlio d'Equità e Pace. Ah Gloria tentatrice, Seducente inquietudine, demòniche passioni. Stregate anche il perfetto... 

M. Vecchio (ridacchiando) La sindrome di Sorel

M. Giovane  Come? Chi è Sorel?

M. Vecchio  Nessun Giuliano, una Fantasia.. la nostalgia irragionevole della grandezza eroica ..che mena al sacrificio del senso.. senza variabile d'errore

Indagato  Irragionevole il sacrificio che mi attende della riduzione alla morte civile, cancellarmi dal Debito. Sento un mio diritto pagarlo.. rivoglio..pretendo la mia parte del Debito perché sono innocente. Tutto fece quella che dite io abbia soppresso, ecco tutto fece per colpimi al cuore, non per farsi colpire. Io dico questo ferire, non volersi far cancellare.

M. Anziano L’uomo onesto può fare assegnamento sulla delazione, giammai sulla soppressione!

M. Giovane  La delazione è custode della pace.

M. Anziano  In tutte le contingenze pericolose, la delazione è quella che ha maggiore probabilità di ricomporre le controversie.

M. Giovane  Al posto di sopprimerla poteva denunciarla a sua volta. A grattar i fondi della gente si trova, si trova, si trova 

Indagato Si, è.. giusta la delazione. Una volta i mariti plenipotenziari colpivano di feroci rancori, di ignobili tradimenti. Mariti e mogli della stabilità si denunciano al Debito.. il male scompare.. nulla rimane, così potete pensare ch’ella mi volesse punire.. soltanto. Perdonatela..

M. Anziano Infine ci offra la ragione della minaccia di sua moglie

Indagato La tradivo.. e

M. Anziano   E?

Indagato  Ho acquistato dei regali alla mia amante e mia moglie lo ha scoperto

M. Anziano  Sui conti a lei intestati non compaiono tracciati che giustifichino quanto dice, manca la voce: regali fatti a un’altra donna

Indagato Non li ho pagati, io.. li ho.. barattati

M. Giovane  Con che cosa?

Indagato  Con… con…con il denaro contante. Ecco, l’ho detto!

M. Anziano Lei manipola denaro contante? Ma si rende conto del reato che sta confessando? Si rende conto che il denaro manipolato in segreto rappresenta una sottrazione? che le ricordo si chiama:  Sottrarre al Debito. Di tutti i reati il più grave!
E .. il tale denaro.. dove la avrebbe trovato..

Indagato (l’aria rassegnata di chi si lascia le remore alle spalle) Si. Mi accuso di avere contatti con chi stampa il denaro di carta… nel sottomondo illegale a voi sconosciuto

M. di Anziano Non dica  sciocchezze, lo conosciamo e lo controlliamo..

Indagato Allora è inutile che le dica l’utilizzo del baratto consiste nell’io do una cosa a te e tu in cambio mi dai della carta moneta.

M. Anziano  In cambio?

Indagato Di ..certi libri antichi.. che ancora circolano per Standardistan.. uno in partcolare vale tanta cartamoneta quanto pesa

M.Giovane  Quale?

Indagato  La Divina Commedia

M. Giovane Mai sentita nominare…

M. Anziano  Ora ci dica il cambio della valuta

Indagato  Il cambio della valuta antica

M. Giovane  Non capisco perchè le autorità lascino circolare il denaro nero.. mi sfugge la ragione

M. Anziano Non sragionare giovane giudice. Per controllare la populace, naturalmente. Insegnarono i Democratici, non limitare per controllare, ma controlla per limitare.
Rivolto all’indagato   Si rende conto che il reato di manipolazione del denaro nero è infinitamente più grave del reato dell’omicidio? Alla manipolazione di denaro contante si addice la morte sociale!

M. Vecchio La ritengo una colorotura per depistarci..

M. Giovane lei è un manipolatore

Indagato  Di denaro nero se vuole.. non di coscienze. Non state a guardarmi come degli allocchi, agite. Preferisco morire che non esistere


Scena seconda

È l’ora che precede la sera. L’indagato, pulito, ben vestito, ordinato, saziato, siede spossato, il capo reclinato sulle braccia incrociate sopra il piano del tavolo di legno massiccio. L’uomo aspira l’odore del legno antico, un odore che ha in sé del calore, lo trattiene e lo rilascia. Nello scambio è qualcosa di stabile, di sensuale, il proprio calore dato e ripreso odoroso di legno è un buon sentire, come  una consolazione. Intorno non si sente un rumore, questo, forse, un cattivo segno. Non gli resta dunque che aspettare la notte in silenzio, finchè non avrà l’impressione che tutta la verità gli verrà restituita dall’oscurità. Non sarà un buon sentire, non saprà se la verità data alla luce, il buio renderà instabile e mendace di ombre. Diesperato solleva il volto dal gran tavolo chiama i magistrati a gran voce

 Imputato ascoltatemi ancora, torturatemi se volete, non lasciatemi all’attesa. L’attesa ha sempre in sé l’insidia!

Coro  Ci ricadesse sul capo lo sdegno fiammente della Triade!
          La barbarie si addice al trascorso, come osa invocarla?
          Stabilità Pace Previsione non ascoltare i deliri che intona
          il mendace a un passo dall’anonimo. Invoca il supplizio
          per mutarsi nella vittima! Non cadiamo nella tentazione
          ch’egli astutamente tende, confessarci operatori di sevizia

Imputato Tutto è meglio dell’attesa. Agite…

M. Anziano  Stiamo agendo, non la stiamo imputando consci della sua innocenza?

M. Giovane  Non la stiamo registrando a malincuore nel libro degli imputati?

Imputato Mi credete innnocente?

M. Giovane Dell’omicidio di sua moglie

Imputato  Allora..perchè iscrivermi..

M.Vecchio Lo Stato prevede la sua condanna

Imputato  Per il reato della manipolazione del contante?

M. Vecchio Cancellato dagli atti..non abbiamo sentito nulla

Imputato Ma allora? Allora lo dico io, paventa la mia parola lo Stato quant’io pavento il vostro silenzio, Magistrati. Avete paura di ascoltarmi. Paventate più d’ascoltarmi che condannarmi

Coro  Ci fornisca le prove

Imputato Così dicendo mi date la ragione. Guardate alla vicenda umana come a una rappresentazione teatrale, e i sentimenti e i violenti contrasti  concepite una soluzione dello svago. Ma lo svago annuncia l’evasione e di evadere avete paura. Non sapere ricusare il dono dell’immaginazione, cedete alla tentazione dell’evasione dalla repressione dell’immaginazione. Di questo ha paura la società perfetta che invoca la condanna degli evasori e i manipolatori di contante. Per questo non avete paura di condannarmi, quanto ne avete di ascoltarmi. Avete paura di riflettere. Di rilefettere in voi.. la.. libertà.. che il pensiero rilascia

Il soffitto in fuga, dove rimane spenta la lampada a induzione magnetica. Guardare allontanarsi le mura il tetto il giorno, la realtà  in dissolvenza dove s’accende piana la Luna della sera..

Scuote il capo il Magistrato Vecchio, con la mano fa un cenno al collega.. ti abbiamo perdonato il Baratto, sembra dire..

Vorremmo, rispondono le spalle in restringimento del collega Anziano

Accenna il Giovane  un sospiro -  dovremmo.. se lei non avesse fatto o.. avesse fatto quello che ha fatto un giorno prima del fatto. Allora il fatto..ehm, il fatto non costituirebbe reato!

Uno stupore non manca, manca un rumore, è la silenziosa meraviglia dell’imputato che chiede piano

Un giorno prima?

M. Giovane (schiarendosi la voce) Precisamente. Un giorno prima

M. Anziano  Confermo il giorno prima. Se avesse ucciso sua moglie Martedì e non Mercoledì, il fatto non costituirebbe reato.
                        
                             Taglia rigido l’Imputato  Non ho ucciso mia moglie Mercoledì.

M. Anziano  Come vuole. Un giorno prima della.. morte di sua moglie, un ragazzo ha sgozzato un cane. Se quel cane fosse ancora vivo lei rientrerebbe nella casistica.. per un pelo, non mi guardi in quel modo allocco, le regole sono note, non mettiamo in dubbio la ragionevolezza della Triade disposta a condonare i primi 123.456 crimini contro i viventi previsti annualmente.

M. Giovane Non uno di più! 

Imputato Cerco la ragione della cifra

M. Anziano  La sa lei, la so io, la elaborarono gli studi scientifici, ai quali, giurisperito partecipai. Studi  che richiesero anni di applicazione. Le trascorse società non si erano accorte che proprietà della natura è la costanza dell’incontrollabile.
La quota della capacità criminale dipende dall’influenza del bisogno di inquietudine, tanto più la civiltà acquieta mediante la repressione  quanto più si rivela propizia al suo sviluppo incontrollabile. Lei sa che al di fuori la Campana ogni soluzione genera nuovi prolemi. Che tre buone soluzioni prevedono un quarto problema..
Per non saperlo prevedere e non altro le società umane al completo sono fallite una volta raggiunto il livello di saturazione della repressione che lei, soldato, m’insegna l’applicazione legale del crimine. La tecnica, la misericordiosa della natura.. invece conosce il bisogno incoercibile dei suoi figli di scommettere di tanto in tanto sulla vita di qualcuno. Pertanto ha creduto opportuno rovesciare la proprietà. L’incostanza controllabile, rivelandosi a conti fatti l’idea regina che conduce al felice ordine sociale. E il conto, sul censimento di 19.876.543 Sudditi Debitori, secondo gli elaboratori statistici produce la cifra 123.456.

M. Giovane Nel Sistema Tecnico la cifra è così evidentemente corretta da non richiedere il controllo al di sotto di essa. Non controllare la cifra addizionata dell'unità è l'errore

Imputato Vuole dire.. è previsto che oltre la cifra elaborata la gente non sopprima? Che l’incontrollabile bisogno di sacrifici di una società sia pari alla cifra elaborata?

M. Anziano  Addolora lei adolora me, non può sapere .. a quest’ora sarei al mare.  Direi di sì. Le cose vengono migliorate in proporzione al loro deteriore

Io sarei a casa, chiude il Magistrato Vecchio, a voce stanca.  Mi dolgono le ossa, sarà l’umidità

L’oscurità allarga  le braccia, stancamente si accomoda nella camera, si ricorda dei presenti. Annegano nella mestizia di quel grigiore che per l’imputato prende i toni della sicurezza di non sapere d’essere colpevole, né dove finisca l’innocenza quando si trova fuori della casistica. Nel cestone del Computer Maximo è probabile..

Imputato - Accendete la luce!

Solleva la voce falsetta, ma gli basta guardarsi intorno nell’ultima ombra, prima che faccia il giorno a induzione magnetica, perchè la possibilità dell’innocenza venga delicatamente vellicata dalla certezza della colpa. Il guaio per lui che la vive senza volere la sua innocenza, la indossa come un abito di teatro, quando l’attore che crede fermamente  nella parte è altrettanto certo che smetterà di crederci una volta dismesso l’abito. Il caso suo di non volersi spogliare dell’innnocenza che è di diritto la sua, sei mia, sei mia, non      
potersene disfare come di un’amante, perché della pelle al corpo non è dato disfarsi. Quando ci si conosce oltre la Cifra consentita, viene come un intenerimento per la colpevolezza misericordiosa, trovando in essa la protezione cui un uomo giusto ha diritto.Quasi sapersi l’innocente lo rammarica. Quando il modo migliore ci sta davanti agli occhi avvolti dall'oscurità quasi rincuora doversi confidare a voce interna: Fuor della campana, non sussiste innocenza, nessuno è al sicuro, ne manco la verità. Nondimeno e ostinatamente serra in petto la verità che non sa consolarlo, come l’infreddolito stringe l’indumento leggero che non sa riscaldarlo.

 Imputato Rivolgo a voi uomini della stabilità, di credermi quando dico non ho ucciso mia moglie!

M. Vecchio Le crediamo volentieri. Ma.. la statistica non prevede di assolvere i reati a partire dal 123.456.

Imputato Ma non prevede di accollarli a un innocente!

M. Anziano  Chi la Statistica prevede colpevole, è colpevole.

Imputato  Ma ci sarà qualcosa che la probabilità non sa prevedere.. la mia reputazione!

M. Anziano  Più della sua, la Legge difende la propria reputazione. Quale pensiero, quale fiducia verso una legge che getta il discredito su di sé? La reputazione è una cosa estremamente utile, deve equivalere alla legge di stabilità o invariabilità, come preferiamo dire, si può fare assegnamento soltanto su una Legge che non contempli l’innocenza del numero 123.457, avendo perdonato e previsto i 123.456 crimini precedenti. La società sente con soddisfazione che nella sua passione, signor Imputato, ella conferma l’equità della giustizia.

Imputato  A un reato corrisponde un colpevole, cercate quello vero..io credo il vicino di casa…mi ha già rubato dei libri.. forse mia moglie lo ha colto sul fatto..

M. Giovane  Costoso,  in termini di etica economica. La legge, se può prevedere e dimenticare un certo numero di omicidi, non prevede come un variazione di spesa l’indagine sull’omicidio di troppo. La variazione ricadrebbe nel Debito collettivo e nelle tasse di ogni cittadino. Immorale da parte sua fare pagare ai cittadini il tentativo di disfarsi della cifra addizionale…la sua reputazione ne soffrirebbe…

Imputato  Quando equivale a un errore..

M. Anziano - Nel 123.457 che viene dopo l’123.456 è l’errore, dice bene, ma dice male quando lo associa all’ingiustizia e la.. come si dice.. la disvalenza. Questo lo vede solo lei.  L’avesse uccisa  prima il suo vicino di casa..

Imputato Siamo ancora nel mese di Marzo!

M. Anziano Non posso dirmi soddisfatto né contento che di anno in anno la soglia del limite decresca di un mese, di questo ritmo il giorno di Capodanno potrebbe rivelarsi assai pericoloso uscire di casa. Non sembri un paradosso se diciamo che la statistica più dell’onestà sta insegnando agli Italiani a muoversi per tempo

M. Vecchio  A essere puntuali..