giovedì 12 aprile 2012

QUANDO SI CADE FUORI DELLA CAMPANA

Isabella Consoli 



A un esame di coscienza  del 2031 nel “Dipartimento Italia” delle Provincie Unite di Standardistan (ex Europa), partecipano quattro persone, tre Magistrati e un Indagato. Sono i quattro particolarmente indicativi dell’arte dell’indagine nel giovane sistema tecnosociale a Rischio Controllabile. Il Nuovo Ordine non ammette la Campana una eredità dell’Ancien Régime, per la ragione che la vuole elaborata dai mediatori della probabilità (gli sterilizzatori delle variabili) al servizio di Globalistan. Se invece andiamo a leggere una cert’ultima carta moneta germanica.. vediamo la prima dichiarazione del rischio controllato alle comunità in via di mediocrizzazione,  se bene ancora  stravaganti di personalità singolari,  incontrollabili rischi, incertezze estreme. Assecondando quel naturale humor in black,  l’antica  Germania volle imprimere la Campana nell’ultima occhiata del Marco, affidandola con arguzia al numero 10…l’ultimo numero singolare e il primo plurale. Mi raccomando, non si sappia in giro per le Provincie di Standardistan. Soprattutto il Gossip non raggiunga la tecno-triade Pace Stabilità Previsione, venuta a sostituire le imprevedibili Democrazie che la pietosa Crisi Economica Globale d’inizio Millennio graziò  d’Eutanasia.

Marciano i tre magistrati esperti, ognuno a modo proprio, verso la prevista iscrizione dell’Indagato  nel registro degli Immolati. Iscrizione che nello Standardistan  prevede la pena della Morte Economica. La pena più affliggente insieme la Morte Sociale. Consiste, la prima, nel più non potere comprare e vendere in seguito alla privazione del “Diritto di Debito”. La negazione del quale anticipa la sospensione del Diritto Fiscale, o il diritto di pagare le tasse, a Standardistan Debito e Tasse sono due voci autonome intestate a due diversi Ministeri. Ogni cittadino adulto ha diritto a pagare le tasse quando gli viene riconosciuto il diritto di tenere caro e mantenere il debito pubblico, l’inesauribilità del quale la statistica prevede mantenga la stabilità e la pace sociale.  La perdita del Diritto al Debito  prevede la riconsegna forzata del Conto Corrente e la Cifra “Personale”d’accesso, la riconsegna forzata dei beni virtuali, infine del nome proprio, detto in Standardistano: la Cifra Personale, assegnata all’individuo il suo primo giorno di lavoro o la maggiore età. Nello Standardistan non sono previsti i disoccupati.
La morte sociale prevede il suicidio della persona, la morte fiscale ne prevede l’abbandono nel passato,individuato: l’Assenza a cifra anonima: cui la formula (3+3) x 10 +(3+3) x10 +(3+3)
                                                                                    
Sono i tre magistrati: un  vecchio che viene dalla terra delle terminali democrazie graziate della  sopravvivenza forzata. L’uomo a volte s’affretta a livellarsi in cuore le impronte scavate dalla memoria, forse soltanto egli le sente o chi lui ancora, segretamente, crede abiti in alto, dove splendono solo le arie rare ritornate imprevedibili.
                                                                                    
Sono: un uomo di mezza età che conta  gli anni giovanili nel vecchio e gli anni maturi nel nuovo, incentrato sulla amara constatazione che l’esser doppio non appartiene all’ieri né all’oggi, opera sulla più gelosa parte di noi stessi, sui nostri sentimenti, sulla terra della nostra memoria l’azione della siccità. La spezza. Il potere di abbeverarla diamo all’opportunità che ci offriamo di vivere ancora, per servire noi stessi prima che il nuovo corso al quale in fondo non crediamo sì come non credemmo al vecchio. Ma non mettiamo al corrente nessuno, né meno noi stessi. Siamo probabilmente i peggiori ma non lo sappiamo

Sono un giovane magistrato nato dai Nuovi Cieli e le Nuove Terre. Il nulla da considerare il punto di partenza del suo itinerario esistenziale e professionale, da ciò appunto - il nulla del prima -  la Pace sovrana insieme alle con-sostanze Previsione e Stabilità  ha deciso di educare la gioventù di Standardistan. La marcia al futuro prevede l’appropriazione del passato e la sua archiviazione nell’oblio informatico. Il giovane, in cuor suo, è convinto di essere il libero  dei tre. E il preparato. Ha ragione, forse la libertà è l’incoscienza del dubbio.
Nei Cestoni del Computer Maximo ha  cercato di nascosto dalla Trimurti qualche sopravvissuto racconto dell’avanti-Nulla, una volta ha letto la favola di un Fu Mattia Pascal, ma non l’ha terminata, parendogli l’epilogo insensato e idiota. Insensato ritornare indietro.
                                                                                    
Il quarto è l’imputato. Ha l’età del Magistrato di mezza età, con qualche anno di meno. Lo si può dire più giovane che anziano, lo si può dire più smemore che memore dello scandalo sradicato. Non è tuttavia un pieno rinato dal Nulla-Principio.

Scena Prima.

E’ il mattino, entrano i Magistrati nella camera di restrizione, elegantemente provvista di ogni conforto. Sul tavolo di legno antico stanno ormai freddi i cibi rifiutati dal ristretto. Composto l’ampio letto, rifiutato dalla veglia.
 
Coro  Ei siede. Fisse le membra, teso nello sconcerto del giorno avanti
          il respiro, né il cibo ha consumato né il riposo. Veglia impiegato
          in pensieri pedanti sulla fallacia ludica! Si accusa il giocato offeso
          di un'accusa inconfessabile, l'occhio non solleva, dall'innocenza
          non distoglie l'intento. Roccia dura, della colpa rifiuta il conforto.
          L'oscurità ritorna del passato, dove tutto era discusso e nulla certo.
          Il reo tempo dell'incostanza patologica. ha il consiglio dell'incauto.

Magistrato Vecchio (chinandosi paterno) la notte le ha portato consiglio?

L'indagato, si stropiccia gli occhi, posa lo sguardo vuoto ora sul primo, ora sul secondo ora sul terzo magistrato, infine lo consegna al traboccante levar del sole invernale, ragionevolmente freddo.

Indagato  Non capisco se  mi trovo nel sonno. Se essere sveglio corrisponde a dove sono e dove siete, sono sveglio. Se risponde a chi sono e chi siete, sono nel sogno. Se sogno di vegliare io vi dico,  torno a essere quello che ero e vi dico quello dicevo ieri

Magistrato Giovane – Cosa diceva ieri che ancora dice?

Magistrato Vecchio (rivolto al giovane collega)  – lo hai dimenticato? 

 M. Giovane ( produce un’esplicita alzata di spalle) - Cos’è ieri?

Indagato Non voglio dilungarmi sull’ieri. Dico all’oggi che viene: il caso ha una grande parte nella storia degli uomini.  

M. Vecchio Ci descriva l’ansia del Caso di influenzare le sue azioni. Llo chiami a testimoniare in suo favore.

Magistrato Anziano Se il Caso esibisce la Cifra Fiscale, se garantisce che paga il Debito, lo ascoltiamo con favore

M. Giovane Se il Caso non presenta la Cifra, lo arrestiamo per vagabondaggio. E la sua posizione si aggrava.

M. Anziano Non si appelli a chi non può aiutarla, il Caso è una scusa…una giustificazione superata, come la speranza, la fede nel divino..

M. Vecchio (come una incertezza nella voce): il caso..fantasma di Dio..

Indagato Dio? Perché no.. non lo conosco.. forse mi conosce lui. Il mio caso non è una scusa, lo nego, come nego di avere ucciso mia moglie.

M. Giovane  Caso interessantissimo..

L’indagato si alza, si dispone a misurare di buon passo la lunghezza della stanza avanti e indietro. S’interrompe, poi riprende a camminare a segmenti spezzati

Indagato La pace sociale conquistata al termine del sacrificio.. (si ferma. Riprende a camminare)

Coro La pace si edifica sul sacrificio..

Si ferma di nuovo l’Indagato davanti il coro. Punta l’indice verso il Vecchio che ha mosso  le labbra soltanto, lo guarda perplesso; confuse negli occhi una speranza e un rimpianto.

Indagato  In nome di Quelli che fummo…allora..(punta l’indice sul Magistrato Vecchio. Tace, torna sedersi, quasi si accascia sulla sedia) perdonate se dico… la nuova fede nella stabilità, non lo so, non per cattiva volontà, ecco oggi la sento venire meno. La volete dimostrare con la mia condanna, non metto in dubbio, guai, ma.. non la conosco più verso me stesso, non è per me quale deve essere, come lo è per voi, di questo mi accuso, si io mi accuso di questo, ma solo di questo mi accuso. Non capisco più la stabilità.

M. Giovane  La pace, pretende che il sistema non si discosti dal punto di soluzione raggiunto

M.Vecchio (parlando tra sé) - Ogni soluzione genera nuovi problemi 

M. Anziano (seccamente ribatte al collega) Li abbiamo risolti. Si rivolge all’indagato, senza sfumare il tono, Dianzi ricordava quanto sangue corse per raggiungere il punto. Non vogliamo turbarlo con i dubbi di un instabile

Indagato  La cifra della perfezione corrisponde alla cifra inquietante

M. Giovane  Il punto è che lei inquieta la cifra. In nome della cifra io l’accuso dell’omicidio di sua moglie.

Indagato Non è morta per mia mano, le ripeto

M. Anziano  Torno a ripeterle per la decima volta…

M. Vecchio (con un sospiro)  Undicesima

M. Anziano  L’undicesima volta dico..  in discussione non sono la sua o la man d’ignoti, in esame non sono la sua innocenza o la colpevolezza, ma la Stabilità Sociale

Indagato  E’ uno scherzo? È uno scherzo. E’ uno scherzo.. tra bambini,  i bambini che non vogliono ascoltare.. i bambini, gli esseri senza la cifra…non ancora stabilizzati che giocano alla guerra. Ve l’ho detto ridetto stradetto, non l’ho uccisa.

M. Giovane  Noi gli instabili? Lei non ragiona

Indagato  Sto credendo che voi non ragionate.

M. Anziano  In tre rappresentiamo Standardistan, lei rappresenta sé stesso. Nel mezzo c’è la morta che non rappresenta più nulla, salvo il suo crimine.. e lei ci viene a dire che in tre ragioniamo  meno di in uno.

Indagato  E allora dite alla spiccia che io, che sono vivo, divento Nessuno come la morta. E facciamola corta. Nel mezzo oltre la morte della morta, è la mia condanna alla cifra anonima. Le morti sono tre, questo è dire bene. Il conto pareggia la differenza. Siamo pari: tre vivi, e tre morti

M. Vecchio  Conto due morti a tirare le somme del suo gioco

Indagato Tre. Nessuno è un morto. La morta è la morta. Infine la morte di nessuno. Ecco, l’idea mi desta un pensiero nuovo, che ne dite giudici: se nessuno è nessuno, nessuno è morto. Se Nessuno non esiste, non esiste che dia la morte. I morti non uccidono!  Voi ragionate male..

M. Anziano (rivolgendosi ai colleghi) Signori, è un folle

Indagato Il vostro è il gioco dei pazzi e io devo starci. Farmi credere pazzo per compiacervi.

M. Giovane  Lo ordina la Stabilità, di cui siamo i servitori..

Indagato Allora .. la folle è la Stabilità .

M. Anziano  Ciò che stabile contraddice ciò che caotico

Indagato Ciò che stabile contraddice ciò che è vero. Seduto sopra  questa sedia.. accusatoria .. sono io. Se non posso proclamarmi colpevole, altrimenti mento a me stesso prima che alla stabilità, io a me stesso rappresento il normale, ma rappresento il folle per la stabilità che mi induce a mentire per onorarla. Allora, chi è il pazzo secondo voi?

M. Giovane  (il tono sprezzante)  Sono le speculazioni dei trascorsi perditempo, che cambiavano identità perché paurosi della stabilità..

M. Anziano  È pur vero i democratici, una volta eletti cambiavano identità

M. Vecchio T’inganni collega… la cambiavano prima, una volta eletti la stabilizzavano alquanto…

Indagato Io non la cambio! Nemmeno a favor dell’eletto principio di stabilità! Che dei due, io e il principio, badate bene Giudici, dei due… è l’instabile.. quello vero

M. Giovane  Badi a quello che dice.. quando secondo lei sarebbe instabile la Stabilità?

Indagato  Quando mi riconosce normale se ragiono a modo suo e invoco la pena che non merito…

M. Giovane ( levatosi d’impeto si getta contro l’Indagato gli preme il pungno sotto il mento)                                                                 Bestemmiatore..

M. Anziano  Questo è il meno..

Indagato  Questo è troppo!

L’indagato si libera del giovane, lo spinge malamente sulla sedia. Poi, come colto da un’improvviso pensiero si ferma nel centro della stanza.  China il capo e il tono della voce

Se alla Stabilità piace darmi del pazzo, io la inganno d’essere perfettamente in me dicendomi colpevole! Una nottata intera buttato in restrizione, mi ha convinto che sono innocente.

M. Anziano  Sceglie di essere innocente dopo la sua nottata?

Indagato (si volge al Magistrato vecchio) Che cosa abbiamo scelto di essere dopo il sacrificio dell’instabilità. Se lo ricorda?

M.Giovane  La Stabilità!

Indagato  Non dico a lei che è venuto dopo, lo dico a chi viene dal prima, non potete averlo dimenticato..

M. Anziano  In sé il ricordo non esiste, è un gomitolo di stradicciole oscure che non menano mai alla principale, una invenzione che piace tramandare, alterare, eternare. Una mendace riedizione del reale. Una febbre, uno stordimento di quel che più non è.. e nulla vale. Il ricordo è una pericolosa commedia che soddisfa il nostro bisogno di interpretarci i buoni..gli innocenti ..le vittime.. il ricordo è sempre falso, ingannevole come la moneta circolare…

M. Vecchio  Collega, il ricordo dell'eroiche Campagne Economiche non possiamo cancellare. Solo, figliolo mio, ho dimenticato.. chi fosse il nemico

Indagato Padre.. il mio oggi.. inquinato alle radici, mi suggerisce una bestemmia. Mi dice il nemico sono.. i vincitori. Noi. Io stesso, vincitore, io sopravvissuto …io mi sono nemico. Mi scopro il mio nemico, prima d’essere il vostro

M. Anziano Ve lo dicevo che è un soggetto imprevedibile, caotico, corrotto. Da mandare in rieducazione o eliminare. Ancora troppi ne girano..

Indagato  Ci vada lei in rieducazione!  Ci concediamo due possibilità, essere stabilmente folli o instabilmente logici, quale cultura esportiamo da Standardistanitaly?

M. Giovane  Come entrano gli spazi aperti nella sua condizione  ristretta? badi a sè. Alla stabilità non importa ciò che lei pensa della politica estera

Indagato Neanche della verità a quanto pare. Vi dico: sono decine le persone che mi hanno visto entrare in casa quando mia moglie era già morta! Mia moglie veniva uccisa mentre ero sulla via di casa, non dentro la casa. Le analisi scientifiche provano…

Coro  A quell’ora lei doveva essere al lavoro come da vent’anni senza saltare un giorno! Questa la prova della sua colpevolezza, la prova statistica ..

Indagato  Il Caso ha voluto…

M. Anziano  Dai co’ sto caso

Indagato  Ha voluto che quella mattina uscissi d’impeto sbattendo la porta perché mia moglie mi dava il tormento. Nella concitazione dimenticai gli occhiali. Me ne accorsi a metà strada e ritornai indietro, ci sono persone disposte a testimoniarlo, perché non le interrogate?

M. Vecchio  Non se ne abbia a male.. la Curva a Campana  la prevede il colpevole.

M. Giovane  La Curva ordina che le indagini per un omicidio non debbano superare le ventiquattr’ore. Oltre la soglia della rotazione solare l’omicida la fa sempre franca..

M. Anziano La Curva illustra che 9 volte su 10 la moglie viene uccisa dal coniuge

Indagato  La statistica prevede le variabili., l’uomo è una di queste! Anzi… L’uomo è La variabile della statistica

M. Anziano (si alza e gli punta l’indice contro tonando) In Democrazia! Lei dice Che? Il suo che..sa dove se lo può mettere? Mette in discussione l’ordine sociale.
(Si volge ai colleghi) Signori è un eretico! Merita la morte sociale..

M. Giovane (con tono annoiato) Trascurabili le variabili remote nel Sistema a Campana, prevedono troppi zeri dopo la cifra. Caro signore, se vuol essere una variabile incalcolabile padronissimo. Come tale la calcoliamo, e così calcolandola, la calcoliamo un focolaio di inquietudine! E lei m’insegna.. al portatore di instabilità spetta la medesima pena prevista per l’omicidio. Ripeto la curva a Campana non batte errore!

Indagato Ribatto, se la mia innocenza è una variabile, ancorchè remota, la Campana sbatte.. quando mi pretende instabile

M. Giovane Il remoto è il trascorso.. non interessa a nessuno

Indagato Interessa alla giustizia!  Le rammento, ieri mattina, per dire in breve, uscivo di casa di umore nero, lo ammetto. Non parlai non volli ribattere alla risata stridula di mia moglie, a quella promessa incomprensibile ch’ella mi aveva silurato la sera avanti  in un pianissimo improvviso come un sommesso monito: io denuncio al Debito che gli nascondi degli utili. Preferii uscir d’impeto e non ascoltare quella rincorsa di semitoni uguali nella voce gretta e poi all’improvviso la sincope, mi perdonino signori magistrati, non portavano i toni senza differenze il peso di una stabile convinzione, poi quel subito cedimento al pianto, mi raccontò al contrario di una preghiera, la supplica, affatto una minaccia. Credano magistrati, perdonatela, mi amava in quel dire ti rovino, era solo timorosa che io la volessi lasciare.  La conoscevo mediocre, ero abituato alla sua pochezza sterile… Le abitudini fanno la storia..

M. Anziano Le leggi fanno la storia

M. Vecchio (tra sé)  La stupidità è legge della storia

Indagato  Ha diviso la coppia.. quando lo scoprì crollò su sé stessa e la stupidità finalmente  uscì alla luce, dal ventre strisciando da lei come un groviglio di piume d’oca. Ditemi, ditemi voi dove il piacere a fare del male a una mediocre, che dice a un uomo sono la tua ombra.. che lo annoia della sua noia, che non lo contraddice.
Come il bene, anche il male si offre a chi lo apprezza..lo contrasta.. non è vero?

M. Anziano Lei è un estremista!

Indagato  Almeno a casa mia fo e son quel che mi piace! (Addolcisce il tono) Ricordate i periodi dei sacrifici, ricordate quegli insulsi democratici.. quasi veniva meno la voglia di sopprimerli… Erano sciocchi ciechi e inerti.. incosapevoli

M. Giovane (si leva d'impeto, quasi trasognato) Rimprovero alla mia giovinezza d'avermi sottratto all'epoca eroica delle Campagne Economiche, ah quel Gruppo Bancario, meraviglioso stratega ..generale imbattibile.. entusiasmante combattere al suo fianco..macchè al grigior dei vuoti giorni fui assegnato.. 

M. Anziano (il far sospetto) Straparli? Deliri? Tu, l'uomo stabilizzato, figlio d'Equità e Pace. Ah Gloria tentatrice, Seducente inquietudine, demòniche passioni. Stregate anche il perfetto... 

M. Vecchio (ridacchiando) La sindrome di Sorel

M. Giovane  Come? Chi è Sorel?

M. Vecchio  Nessun Giuliano, una Fantasia.. la nostalgia irragionevole della grandezza eroica ..che mena al sacrificio del senso.. senza variabile d'errore

Indagato  Irragionevole il sacrificio che mi attende della riduzione alla morte civile, cancellarmi dal Debito. Sento un mio diritto pagarlo.. rivoglio..pretendo la mia parte del Debito perché sono innocente. Tutto fece quella che dite io abbia soppresso, ecco tutto fece per colpimi al cuore, non per farsi colpire. Io dico questo ferire, non volersi far cancellare.

M. Anziano L’uomo onesto può fare assegnamento sulla delazione, giammai sulla soppressione!

M. Giovane  La delazione è custode della pace.

M. Anziano  In tutte le contingenze pericolose, la delazione è quella che ha maggiore probabilità di ricomporre le controversie.

M. Giovane  Al posto di sopprimerla poteva denunciarla a sua volta. A grattar i fondi della gente si trova, si trova, si trova 

Indagato Si, è.. giusta la delazione. Una volta i mariti plenipotenziari colpivano di feroci rancori, di ignobili tradimenti. Mariti e mogli della stabilità si denunciano al Debito.. il male scompare.. nulla rimane, così potete pensare ch’ella mi volesse punire.. soltanto. Perdonatela..

M. Anziano Infine ci offra la ragione della minaccia di sua moglie

Indagato La tradivo.. e

M. Anziano   E?

Indagato  Ho acquistato dei regali alla mia amante e mia moglie lo ha scoperto

M. Anziano  Sui conti a lei intestati non compaiono tracciati che giustifichino quanto dice, manca la voce: regali fatti a un’altra donna

Indagato Non li ho pagati, io.. li ho.. barattati

M. Giovane  Con che cosa?

Indagato  Con… con…con il denaro contante. Ecco, l’ho detto!

M. Anziano Lei manipola denaro contante? Ma si rende conto del reato che sta confessando? Si rende conto che il denaro manipolato in segreto rappresenta una sottrazione? che le ricordo si chiama:  Sottrarre al Debito. Di tutti i reati il più grave!
E .. il tale denaro.. dove la avrebbe trovato..

Indagato (l’aria rassegnata di chi si lascia le remore alle spalle) Si. Mi accuso di avere contatti con chi stampa il denaro di carta… nel sottomondo illegale a voi sconosciuto

M. di Anziano Non dica  sciocchezze, lo conosciamo e lo controlliamo..

Indagato Allora è inutile che le dica l’utilizzo del baratto consiste nell’io do una cosa a te e tu in cambio mi dai della carta moneta.

M. Anziano  In cambio?

Indagato Di ..certi libri antichi.. che ancora circolano per Standardistan.. uno in partcolare vale tanta cartamoneta quanto pesa

M.Giovane  Quale?

Indagato  La Divina Commedia

M. Giovane Mai sentita nominare…

M. Anziano  Ora ci dica il cambio della valuta

Indagato  Il cambio della valuta antica

M. Giovane  Non capisco perchè le autorità lascino circolare il denaro nero.. mi sfugge la ragione

M. Anziano Non sragionare giovane giudice. Per controllare la populace, naturalmente. Insegnarono i Democratici, non limitare per controllare, ma controlla per limitare.
Rivolto all’indagato   Si rende conto che il reato di manipolazione del denaro nero è infinitamente più grave del reato dell’omicidio? Alla manipolazione di denaro contante si addice la morte sociale!

M. Vecchio La ritengo una colorotura per depistarci..

M. Giovane lei è un manipolatore

Indagato  Di denaro nero se vuole.. non di coscienze. Non state a guardarmi come degli allocchi, agite. Preferisco morire che non esistere


Scena seconda

È l’ora che precede la sera. L’indagato, pulito, ben vestito, ordinato, saziato, siede spossato, il capo reclinato sulle braccia incrociate sopra il piano del tavolo di legno massiccio. L’uomo aspira l’odore del legno antico, un odore che ha in sé del calore, lo trattiene e lo rilascia. Nello scambio è qualcosa di stabile, di sensuale, il proprio calore dato e ripreso odoroso di legno è un buon sentire, come  una consolazione. Intorno non si sente un rumore, questo, forse, un cattivo segno. Non gli resta dunque che aspettare la notte in silenzio, finchè non avrà l’impressione che tutta la verità gli verrà restituita dall’oscurità. Non sarà un buon sentire, non saprà se la verità data alla luce, il buio renderà instabile e mendace di ombre. Diesperato solleva il volto dal gran tavolo chiama i magistrati a gran voce

 Imputato ascoltatemi ancora, torturatemi se volete, non lasciatemi all’attesa. L’attesa ha sempre in sé l’insidia!

Coro  Ci ricadesse sul capo lo sdegno fiammente della Triade!
          La barbarie si addice al trascorso, come osa invocarla?
          Stabilità Pace Previsione non ascoltare i deliri che intona
          il mendace a un passo dall’anonimo. Invoca il supplizio
          per mutarsi nella vittima! Non cadiamo nella tentazione
          ch’egli astutamente tende, confessarci operatori di sevizia

Imputato Tutto è meglio dell’attesa. Agite…

M. Anziano  Stiamo agendo, non la stiamo imputando consci della sua innocenza?

M. Giovane  Non la stiamo registrando a malincuore nel libro degli imputati?

Imputato Mi credete innnocente?

M. Giovane Dell’omicidio di sua moglie

Imputato  Allora..perchè iscrivermi..

M.Vecchio Lo Stato prevede la sua condanna

Imputato  Per il reato della manipolazione del contante?

M. Vecchio Cancellato dagli atti..non abbiamo sentito nulla

Imputato Ma allora? Allora lo dico io, paventa la mia parola lo Stato quant’io pavento il vostro silenzio, Magistrati. Avete paura di ascoltarmi. Paventate più d’ascoltarmi che condannarmi

Coro  Ci fornisca le prove

Imputato Così dicendo mi date la ragione. Guardate alla vicenda umana come a una rappresentazione teatrale, e i sentimenti e i violenti contrasti  concepite una soluzione dello svago. Ma lo svago annuncia l’evasione e di evadere avete paura. Non sapere ricusare il dono dell’immaginazione, cedete alla tentazione dell’evasione dalla repressione dell’immaginazione. Di questo ha paura la società perfetta che invoca la condanna degli evasori e i manipolatori di contante. Per questo non avete paura di condannarmi, quanto ne avete di ascoltarmi. Avete paura di riflettere. Di rilefettere in voi.. la.. libertà.. che il pensiero rilascia

Il soffitto in fuga, dove rimane spenta la lampada a induzione magnetica. Guardare allontanarsi le mura il tetto il giorno, la realtà  in dissolvenza dove s’accende piana la Luna della sera..

Scuote il capo il Magistrato Vecchio, con la mano fa un cenno al collega.. ti abbiamo perdonato il Baratto, sembra dire..

Vorremmo, rispondono le spalle in restringimento del collega Anziano

Accenna il Giovane  un sospiro -  dovremmo.. se lei non avesse fatto o.. avesse fatto quello che ha fatto un giorno prima del fatto. Allora il fatto..ehm, il fatto non costituirebbe reato!

Uno stupore non manca, manca un rumore, è la silenziosa meraviglia dell’imputato che chiede piano

Un giorno prima?

M. Giovane (schiarendosi la voce) Precisamente. Un giorno prima

M. Anziano  Confermo il giorno prima. Se avesse ucciso sua moglie Martedì e non Mercoledì, il fatto non costituirebbe reato.
                        
                             Taglia rigido l’Imputato  Non ho ucciso mia moglie Mercoledì.

M. Anziano  Come vuole. Un giorno prima della.. morte di sua moglie, un ragazzo ha sgozzato un cane. Se quel cane fosse ancora vivo lei rientrerebbe nella casistica.. per un pelo, non mi guardi in quel modo allocco, le regole sono note, non mettiamo in dubbio la ragionevolezza della Triade disposta a condonare i primi 123.456 crimini contro i viventi previsti annualmente.

M. Giovane Non uno di più! 

Imputato Cerco la ragione della cifra

M. Anziano  La sa lei, la so io, la elaborarono gli studi scientifici, ai quali, giurisperito partecipai. Studi  che richiesero anni di applicazione. Le trascorse società non si erano accorte che proprietà della natura è la costanza dell’incontrollabile.
La quota della capacità criminale dipende dall’influenza del bisogno di inquietudine, tanto più la civiltà acquieta mediante la repressione  quanto più si rivela propizia al suo sviluppo incontrollabile. Lei sa che al di fuori la Campana ogni soluzione genera nuovi prolemi. Che tre buone soluzioni prevedono un quarto problema..
Per non saperlo prevedere e non altro le società umane al completo sono fallite una volta raggiunto il livello di saturazione della repressione che lei, soldato, m’insegna l’applicazione legale del crimine. La tecnica, la misericordiosa della natura.. invece conosce il bisogno incoercibile dei suoi figli di scommettere di tanto in tanto sulla vita di qualcuno. Pertanto ha creduto opportuno rovesciare la proprietà. L’incostanza controllabile, rivelandosi a conti fatti l’idea regina che conduce al felice ordine sociale. E il conto, sul censimento di 19.876.543 Sudditi Debitori, secondo gli elaboratori statistici produce la cifra 123.456.

M. Giovane Nel Sistema Tecnico la cifra è così evidentemente corretta da non richiedere il controllo al di sotto di essa. Non controllare la cifra addizionata dell'unità è l'errore

Imputato Vuole dire.. è previsto che oltre la cifra elaborata la gente non sopprima? Che l’incontrollabile bisogno di sacrifici di una società sia pari alla cifra elaborata?

M. Anziano  Addolora lei adolora me, non può sapere .. a quest’ora sarei al mare.  Direi di sì. Le cose vengono migliorate in proporzione al loro deteriore

Io sarei a casa, chiude il Magistrato Vecchio, a voce stanca.  Mi dolgono le ossa, sarà l’umidità

L’oscurità allarga  le braccia, stancamente si accomoda nella camera, si ricorda dei presenti. Annegano nella mestizia di quel grigiore che per l’imputato prende i toni della sicurezza di non sapere d’essere colpevole, né dove finisca l’innocenza quando si trova fuori della casistica. Nel cestone del Computer Maximo è probabile..

Imputato - Accendete la luce!

Solleva la voce falsetta, ma gli basta guardarsi intorno nell’ultima ombra, prima che faccia il giorno a induzione magnetica, perchè la possibilità dell’innocenza venga delicatamente vellicata dalla certezza della colpa. Il guaio per lui che la vive senza volere la sua innocenza, la indossa come un abito di teatro, quando l’attore che crede fermamente  nella parte è altrettanto certo che smetterà di crederci una volta dismesso l’abito. Il caso suo di non volersi spogliare dell’innnocenza che è di diritto la sua, sei mia, sei mia, non      
potersene disfare come di un’amante, perché della pelle al corpo non è dato disfarsi. Quando ci si conosce oltre la Cifra consentita, viene come un intenerimento per la colpevolezza misericordiosa, trovando in essa la protezione cui un uomo giusto ha diritto.Quasi sapersi l’innocente lo rammarica. Quando il modo migliore ci sta davanti agli occhi avvolti dall'oscurità quasi rincuora doversi confidare a voce interna: Fuor della campana, non sussiste innocenza, nessuno è al sicuro, ne manco la verità. Nondimeno e ostinatamente serra in petto la verità che non sa consolarlo, come l’infreddolito stringe l’indumento leggero che non sa riscaldarlo.

 Imputato Rivolgo a voi uomini della stabilità, di credermi quando dico non ho ucciso mia moglie!

M. Vecchio Le crediamo volentieri. Ma.. la statistica non prevede di assolvere i reati a partire dal 123.456.

Imputato Ma non prevede di accollarli a un innocente!

M. Anziano  Chi la Statistica prevede colpevole, è colpevole.

Imputato  Ma ci sarà qualcosa che la probabilità non sa prevedere.. la mia reputazione!

M. Anziano  Più della sua, la Legge difende la propria reputazione. Quale pensiero, quale fiducia verso una legge che getta il discredito su di sé? La reputazione è una cosa estremamente utile, deve equivalere alla legge di stabilità o invariabilità, come preferiamo dire, si può fare assegnamento soltanto su una Legge che non contempli l’innocenza del numero 123.457, avendo perdonato e previsto i 123.456 crimini precedenti. La società sente con soddisfazione che nella sua passione, signor Imputato, ella conferma l’equità della giustizia.

Imputato  A un reato corrisponde un colpevole, cercate quello vero..io credo il vicino di casa…mi ha già rubato dei libri.. forse mia moglie lo ha colto sul fatto..

M. Giovane  Costoso,  in termini di etica economica. La legge, se può prevedere e dimenticare un certo numero di omicidi, non prevede come un variazione di spesa l’indagine sull’omicidio di troppo. La variazione ricadrebbe nel Debito collettivo e nelle tasse di ogni cittadino. Immorale da parte sua fare pagare ai cittadini il tentativo di disfarsi della cifra addizionale…la sua reputazione ne soffrirebbe…

Imputato  Quando equivale a un errore..

M. Anziano - Nel 123.457 che viene dopo l’123.456 è l’errore, dice bene, ma dice male quando lo associa all’ingiustizia e la.. come si dice.. la disvalenza. Questo lo vede solo lei.  L’avesse uccisa  prima il suo vicino di casa..

Imputato Siamo ancora nel mese di Marzo!

M. Anziano Non posso dirmi soddisfatto né contento che di anno in anno la soglia del limite decresca di un mese, di questo ritmo il giorno di Capodanno potrebbe rivelarsi assai pericoloso uscire di casa. Non sembri un paradosso se diciamo che la statistica più dell’onestà sta insegnando agli Italiani a muoversi per tempo

M. Vecchio  A essere puntuali..



  

2 commenti:

  1. Ah la puntualità! Quel lasso di tempo che c'è tra l'essere ancora in tempo e non esserlo più. Ma in tempo per cosa? Per pagare naturalmente, pagare debiti di qualsivoglia genere. Se poi il nostro creditore è lo Stato allora non c'è più EQUITA'. Non si è più due parti sulla stessa linea, alle due estremità, due parti di eguale valore. Allora l'EQUITA' è sostituita dall'EQUITALIA ed è quel LIA a fare la differenza.
    Non si è più EQUI in ITALIA, non si è più passeggeri della stessa nave e con gli stessi diritti e le stesse regole da rispettare. Ma forse non lo siamo mai stati, eppure ora, questa diversità è talmente evidente e la si tocca con mano guardando i cadaveri penzolanti dalle corde che ogni giorno si danno alla morte perchè quel LIA sta per LEGGE ITALIANA ANTIDEMOCRATICA.
    Ma sei noi siamo creditori e lo Stato è debitore nei nostri confronti? Allora c'è da stare tranquilli, di tempo ce ne sarà a sufficienza per vivere cento vite, perchè quando è lo Stato a essere debitore, per pagare c'è sempre tempo...
    Complimenti Isabella, Chapeau!

    RispondiElimina
  2. fantastico commento. Non chiede aggiunte. Chiede riflessione. Silenzio.

    RispondiElimina

Rilascia un commento e, per cortesia, firmati ;-)